La dottoressa Maria Elena Bottazzi Rovida, l’inventrice (insieme al collega Peter Hotez) del primo vaccino anti Covid accessibile e libero da brevetti, ha profondi legami con l’Italia e pure con il Piemonte. Come lei stessa ci ha raccontato nel corso della chiacchierata, il nonno paterno era originario di Novi Ligure, nell’Alessandrino e, a inizio Novecento, lasciò le sue terre d’origine per cercare fortuna in America. Raggiunse l’Honduras, dove lavorò in miniera e nelle piantagioni di banane. Lì conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie. Dalla loro unione nacque il padre di Maria Elena, Luis Armando Bottazzi Suarez, noto diplomatico che, durante il suo mandato da console di Honduras a Genova, incontrò la commercialista genovese Gabriella Rovida. Da loro nacque appunto Maria Elena Bottazzi Rovida (oltre al fratello Gabriele), la quale è cresciuta nel capoluogo ligure, prima di trasferirsi con la famiglia in Honduras. «Qui ho iniziato ad appassionarmi di microbiologia e ho sviluppato una particolare sensibilità nei confronti delle tante persone che soffrivano per motivi economici», spiega, aggiungendo: «Io vivevo in una famiglia benestante, ma attorno a noi, in Honduras, c’era tantissima gente che doveva affrontare situazioni difficilissime. Da allora, mi impegno ogni giorno per aiutarle». Attualmente è docente presso il Baylor College of Medicine a Houston e gestisce il Texas Children’s Hospital Center for Vaccine Development, centro che sviluppa vaccini per malattie tropicali trascurate e altre malattie emergenti e infettive. Pur abitando negli Usa, la dottoressa Bottazzi Rovida è molto legata a Genova (dove vivono ancora la mamma, la sorella Teresa Fioretti, zii e cugini) e al Piemonte, come sottolinea: «Conosco Alba ma anche Bra: qui abitano alcuni miei cugini».