I treni soppressi sulla linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia, in particolare nel tratto fra Cuneo e Limone, sono stati l’oggetto di un’interrogazione presentata in Consiglio Regionale da Ivano Martinetti, Consigliere del M5S Piemonte.
Il testo integrale:
Linea Cuneo – Limone, abbiamo portato in Consiglio regionale le istanze dell’associazione di pendolari Gruppo Oltre. Attraverso un’interrogazione abbiamo chiesto all’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, come intenda provvedere al mancato ripristino dei treni soppressi a causa della pandemia, con particolare riferimento al treno delle 7.32 che obbliga gli utenti a ricorrere al mezzo proprio, elencando inoltre ulteriori disservizi come la chiusura della sala d’attesa a Vernante.
L’esponente della Giunta Cirio ha di nuovo fatto riferimento alla possibilità di usare il bus sostitutivo, che risulta però inefficiente e non garantisce le coincidenze con altri treni per Torino. Gabusi non ha delineato nessuna strategia per porre rimedio a questa situazione, continuando ad addossare le responsabilità alle carenze di bilancio (dopo 2 anni e mezzo a guida centrodestra) ed all’atteggiamento ostile di Trenitalia.
Pensiamo che la vicenda meriti più attenzione da parte della Regione Piemonte. Serve infatti un piano d’intervento, mirato a potenziare i servizi di trasporto pubblico nella Valle Roja e orientato ad indurre Trenitalia a garantire un servizio efficiente, che già viene pagato con i soldi dei piemontesi.
Questa la risposta dell’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi: “Ricapitolo rapidamente la vicenda, che è piuttosto articolata e va contestualizzata. La valle ha una evidente difficoltà viabilistica dovuta alle conseguenze della tempesta Alex e all’interruzione dei lavori e del collegamento minimo che c’era sul Colle di Tenda. Immediatamente dopo l’alluvione abbiamo dapprima garantito i servizi di urgenza agli abitanti di Tenda e poi abbiamo lavorato con il governo francese, RF e SNCF, affinché si potesse ripristinare la linea completamente. Cosa che è accaduta il 13 dicembre scorso.
Le esigenze più urgenti erano su due fronti nel periodo invernale: la prima, di garantire un transito e un collegamento agli operatori transfrontalieri, soprattutto a coloro che lavorano all’ospedale di Tenda, e, la seconda, di provare a tenere in vita la stagione sciistica di quei territori: Abbiamo perciò immaginato un servizio navetta che collegasse Limone con Tenda.
Sottolineo che non è particolarmente semplice nelle nostre condizioni operare questi servizi. Comprendo le audizioni, i Comitati e i Consiglieri, ma ricordo sempre che siamo in causa con Trenitalia, che abbiamo un buco nei loro confronti e che non abbiamo ancora il Contratto di Servizio ferroviario regionale, che speriamo però di sottoscrivere a breve. È piuttosto inutile che ci venga continuamente ricordato che le corse non sono state ripristinate: lo sappiamo bene. Le corse non si ripristinano chiedendole, ma si ripristinano, come in tutte le Amministrazioni, con dei fondi a bilancio che consentano di farlo.
Su questo tipo di servizio, che per noi è importante, abbiamo lavorato insieme a RFI e Trenitalia in modo da farlo partire da dicembre, subito dopo l’Immacolata. Abbiamo corretto gli orari perché, probabilmente, nell’urgenza, non siamo riusciti a connettere subito al meglio i collegamenti con i francesi. Perciò abbiamo modificato ulteriormente gli orari in modo che fossero cadenzati con i servizi ferroviari francesi. Oggi ci viene rappresentato che un pullman – e non un treno – che arriva a Tenda arriva dieci minuti
prima; ma è chiaro che ci saranno sempre dei servizi che non saranno cadenzati e che siamo tutti assolutamente fallibili. Siamo infatti consapevoli di aver impostato un lavoro che abbiamo poi affinato.
Le Associazioni vanno rispettate e i numeri vanno analizzati rispetto agli utenti, che sono poi quelli che determinano il servizio. Ricordiamoci però che è difficile riuscire a raccogliere tutte le istanze, dal momento che i servizi ferroviari hanno dei limiti e spostando un treno se ne spostano a cascata sette o otto. Tuttavia, possiamo anche dire che il collegamento del mattino è un caso diverso e che probabilmente si potrà leggermente modificare in modo che le coincidenze ci siano.
Ho sempre sostenuto che siamo di fronte ad un problema di carattere internazionale, dal momento che stiamo parlando di una tratta internazionale, che coinvolge tre Regioni e due Stati, ma, dopo che tutti hanno parlato e lanciato le loro idee, ricordiamo anche che gli unici che mettono i soldi siamo noi piemontesi. Ma, credo che finalmente ci sia un buon segnale, poiché la settimana prossima avremo un incontro con il Prefetto francese – incontro chiesto da loro e non da noi – che ha dimostrato apprezzamento per questo servizio e che vorrebbe si continuasse. Confermo perciò che questo servizio continuerà, al netto del fatto che non si vedono ancora i treni sui sistemi operativi. Per la prima volta, oltre alla soddisfazione che ci sarà sottoposta da parte francese, credo si potrà registrare anche una compartecipazione simbolica alle spese. Questo non serve solo per le migliaia di euro che potranno aiutarci a offrire un servizio migliore, ma gratifica anche dello sforzo fatto in emergenza e dopo.
Ci sono poi altri temi, come quello della stazione di Vernante, per la quale chiederemo a RFI la riattivazione della sala dove sono esposti gli orari, anche se sappiamo tutti che sono comunque visibili sui siti e sulle applicazioni, al netto di quelli che implementeremo e che stiamo implementando.
Credo che sia inutile dire che ci saranno sempre degli elementi da perfezionare e siamo qua a raccogliere le istanze, come abbiamo già fatto in passato. Sinceramente, però devo rilevare toni che non riconoscono il lavoro di tutti coloro che si sono impegnati dal giorno dopo la tempesta per portare i viveri ai francesi, assumendosi anche delle responsabilità su reti infrastrutturali molto compromesse. Anche i consigli e i suggerimenti dovrebbero essere dati in maniera collaborativa e non pensando che da una parte ci siano i furbi e dall’altra gli inefficienti. C’è un sistema che non merita questo atteggiamento, soprattutto in un caso come questo, in cui abbiamo modificato gli orari e continueremo a farlo per venire incontro alle esigenze di coloro che hanno solo quel mezzo e solo quella possibilità per andare a lavorare”.