La Federazione Italiana dei Piccoli Editori di Giornali (Fipeg) rappresenta gli editori dei giornali periodici di informazione locale con uscita almeno settimanale. Le testate giornalistiche di informazione generale associate sono circa 60, voci del variegato pluralismo culturale e storico della società italiana. Nel Paese le editrici similari sono centinaia. La Fipeg è nata in Piemonte nel 1994, per la particolare situazione del sistema di informazione in questa regione (caratterizzata da un solo grande giornale quotidiano d’informazione e da numerosi giornali locali) con presenze nelle regioni confinanti: Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, perfino in Calabria. La federazione garantisce rappresentanza e visibilità alle peculiari esigenze e istanze dei giornali periodici di informazione locale. Le testate Fipeg hanno una penetrazione territoriale e una fidelizzazione impensabili per i grandi quotidiani. Nel solo Piemonte hanno una diffusione di circa 400mila copie con 1,5-2 milioni di lettori, più del doppio rispetto a quella di tutti i quotidiani venduti in regione messi assieme. Nel Piemonte la Fipeg ha in vigore, con la Regione (Giunta e Consiglio) e con alcune Province, una convenzione per la pubblicazione di pagine di informazione istituzionale, con cadenza pressoché mensile. La Fipeg è stata la prima federazione di editori ad avere concordato un tariffario per una più trasparente remunerazione dei collaboratori. Inoltre, dopo un lungo percorso di ricerca e approfondimento, ha individuato un contratto specifico per questa categoria di editori, titolari di aziende di piccole dimensioni. Mentre tutte le grandi testate giornalistiche ristrutturavano gli organici, licenziando personale (giornalisti e grafici), le testate Fipeg, anche grazie al nuovo strumento contrattuale, implementavano i loro organici, nonostante le difficoltà comuni all’area editoriale dovute al costo del personale, della carta, alla riduzione delle vendite, della distribuzione in abbonamento, alla precarietà del mercato pubblicitario. Nel solo Piemonte, il numero dei giornalisti che lavorano nelle testate Fipeg è molto superiore a quello dei collaboratori delle testate dei giornali quotidiani. Per non parlare delle altre professionalità e dell’indotto. Circa 500 sono i dipendenti per un giro d’affari di 50 milioni. Oltre alla importante area delle collaborazioni. La Fipeg è stata chiamata nel luglio 2006 al Tavolo della Editoria, a marzo 2007 alle audizioni della “Commissione Cheli” incaricata a redigere il Ddl di riforma della editoria. In Piemonte ha portato un contributo determinante nella fase dello studio ed elaborazione della “legge sulla editoria per la informazione giornalistica locale”, il primo tra i rari esempi di legiferazione avanzata in campo editoriale nel Paese. La legge, votata all’unanimità del Consiglio Regionale, è la numero 18 del 25 giugno 2008, tuttora vigente. In oltre 25 anni di attività, la Fipeg si è fatta conoscere per la chiarezza della sua impostazione e la precisa attività editoriale dei suoi associati; ha avuto contatti diretti a livello nazionale e locale, sia con il mondo politico che istituzionale (Ministero delle Comunicazioni, Dipartimento Informazione ed Editoria presso la Presidenza del Consiglio, Poste, Fnsi, Confapi, Autorità per la Concorrenza, ecc.). La Fipeg ha un rapporto di federazione con Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana). Dopo anni di insistente e coerente impegno, la Fipeg ha ottenuto la pari dignità con i giornali quotidiani per la spedizione in abbonamento postale. Al contempo, ha lavorato al consolidamento e alla diffusione di un contratto di lavoro specifico per la editoria periodica locale di informazione, utilizzando le esperienze in essere nel settore. Le proprie scelte sono state riconosciute e difese ai vari livelli giurisdizionali e hanno aperto le porte a nuovi accordi di lavoro. Oggi è particolarmente impegnata, presso i propri associati, nella diffusione della tecnologia digitale, considerata determinante a garantire il futuro delle testate e dei livelli occupazionali.