Home Attualità E’ un “Bel Monteu”! Una lezione sul come si valorizza un territorio

E’ un “Bel Monteu”! Una lezione sul come si valorizza un territorio

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Ci sono cose che niente può frenare, nemmeno un’emergenza sanitaria di portata mondiale. Sono le idee: coniugate ad una precisa volontà di rimboccarsi le maniche per il proprio paese, messe in circolo, oltre ogni diffidenza e complessità. Idee concepite, portate all’onore del mondo, cullate, fatte crescere: e pronte a quella maturità fatta di concretezza, di azione. Così opera Bel Monteu: ormai longeva associazione che, in terra monteacutese, vede in cabina di regia Mario Novarino.

Ci siamo messi in contatto con lui, in questi giorni: per scoprire le proposte culturali in programma per il nuovo anno, ma anche per sapere un po’ di più sui tanti fronti d’attività che hanno preso forma in questi mesi. E, ovviamente, per condividerli con i nostri lettori.
In primis, il sodalizio si sta dando da fare sia nell’area del Castello che domina il centro storico (grazie anche alla naturale sinergia con la famiglia Berta, che ne é proprietaria), sia in un centro storico che ha molto ancora da far scoprire a visitatori e turisti ma anche alla popolazione.

Nelle viscere del centro storico
Tanti fatti che si stanno mettendo in atto, talora con rivolti spettacolari: a partire da operazioni solo apparentemente semplici, come quelle condotte dai i volontari dell’associazione i quali stanno preparando nuovi itinerari culturali per attività all’aperto con pulizia di nuovi “Crotin” e “Croton” (le cantina scavate nella terra, nelle viscere del paese), fontane storiche ed aree culturali dedicate.

Già si è ritrovato il portale dell’antica ghiacciaia castellana: e si è all’opera per ricostruire il percorso delle sorgive civiche, che pare avessero anche qualità depurative non secondarie. Novarino aggiunge: «E’ stato inoltre dato l’incarico ad una associazione speleo-archeologica per lo studio e le ricerche dei cunicoli nascosti e dei locali misteriosi ed inesplorati del Castello di Monteu Roero, ove all’esterno si sta procedendo alla manutenzione ragionata degli alberi presenti nel parco».

Tra mostre e la rinascita del San Sebastiano
E poi c’é l’arte: popolare, sacrale e laica. «In primavera -dice il presidente- a seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza per i beni architettonici di Torino, si inizieranno i lavori di restauro della Chiesetta di San Sebastiano», posta proprio all’ingresso dell’abitato con provenienza dalla strada per Ceresole.

Arte “alta”: a seguito del successo della mostra temporanea “Michela Pachner Pron nel suo Roero”, le opere dell’artista verranno inserite in nuovi locali allestiti e messi a disposizione nel castello per una mostra permanente. Il posizionamento è iniziato in queste settimane: e nel medesimo maniero, poi, verrà installata un’importante opera d’arte dell’artista monteacutese d’adozione come Antonio Munciguerra, Troverà sede nell’edicola deditata a San Michele Arcangelo presso il capoluogo, in collaborazione con l’ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero. Sempre nel castello, in occasione dell’evento “tra sacro e profano” verrà allestita un’esposizione dal titolo: “Monteu Roero-Rocciamelone – sulle tracce del trittico di Bonifacio Roero”, in collaborazione con i musei diocesani diffusi di Alba e di Susa, ed il supporto della sezione albese di “Italia Nostra”.

Nascerà un ufficio turistico
Dalle colline alla montagna, passando per quella Langa che ha ancora un po’ di cose da insegnare alla Sinistra Tanaro: lezioni che si stanno apprendendo, concetti divenuti “propri”. «Verrà predisposto un apposito punto di informazione turistica -spiega Novarino- e continueranno assiduamente le ricerche storiche del territorio anche mediante raccolta di documentazione e verranno predisposti appositi “quaderni” sull’esito delle indagini sia nei campi documentali che leggendari».

Non bisogna infatti scordare come tutto il sistema-Monteu sia anche testimonianza, un potente corpus di atti e testi, carte che tornano alla luce dalle stanze del Castello per farci comprendere anche un po’ di più sui sensi del Roero: conoscere la storia per interpretare ciò che è la nostra terra. Ci sarà spazio anche per testimonianze da portare a casa: in un contesto in cui, sulla salita al Castello, troverà posto un museo all’aperto dal titolo “a spasso nel tempo”, mentre in novembre verrà ricordato il nostro storico e scrittore Prof. Roberto Bergadani (che fu maestro di Beppe Fenoglio) a 65 anni dalla morte.

Il calendario delle manifestazioni
A proposito di date ed eventi, c’è già di che prendere appunti in agenda: oltre alla già nominata manifestazione “Tra sacro e profano” del 2, 3 e 4 aprile, nel calendario 2022 compariranno le “Avventure al castello e alle misteriose antiche cantine” (8 maggio), la kermesse del “Tasta Tasta” (dal 17 al 19 giugno), il “Roero Segreto (16 ottobre, in piena epoca di fiera albese), e il “Natale al castello dei Roero” del 4 dicembre.

Seminando passione
In definitiva, Monteu pare avere le carte in regola per diventare uno snodo d’attrattiva roerina decisamente “doc”: grazie ad un’estensione territoriale e a contenuti che parlano di vigne e vino, Rocche, biodiversità, e anche tante proposte artistiche e culturali.
Bel Monteu sta facendo molto, in questo senso: coltivando altresì il rapporto con le nuove generazioni, seminando passione e consapevolezza per i propri luoghi di vita quotidiana, per “adulti del futuro” che sapranno lavorare per promuovere un paese da sentire davvero come proprio, un posto a cui volere bene.

Ben venga, allora, il prosieguo della collaborazione con gli istituti scolastici e le attività ludiche, mediante la predisposizione di apposite aree per la didattica all’aperto, a fianco di episodi come la festa degli alberi che si era tenuta in autunno. Perché Monteu è, prima di tutto, “casa”.

Paolo Destefanis