Martedì 8 febbraio, in tutto il Pianeta, è stata celebrata la Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete (“Safer Internet Day”), istituita e promossa dalla Commissione Europea nel 2004, con l’obiettivo di sensibilizzare circa i rischi a cui si è esposti utilizzando il web. L’appuntamento è stato caratterizzato da importanti iniziative, finalizzate a promuovere l’uso sicuro e consapevole di Internet e a fornire informazioni, specie alla fascia d’età più giovane, sui possibili rischi che può determinare la rete, in particolar modo se viene utilizzata in maniera eccessiva, irresponsabile o, comunque, senza le dovute conoscenze e precauzioni.
Il significativo evento internazionale, accompagnato dal motto “Together for a better Internet” (“Insieme per un Internet migliore”), ha messo in luce anche la necessità di contrastare con sempre maggiore determinazione le diverse forme di dipendenze che scaturiscono dal rapporto tra minori e media, in considerazione anche del persistere dello stato di emergenza epidemiologica da Covid che, con le sue misure che hanno di molto incrementato la necessità di ricorrere alle tecnologie, ha fortemente impattato sulle giovani generazioni, compromettendo il loro benessere individuale e relazionale. La dipendenza da Internet, del resto, è ormai un disturbo clinico riconosciuto a tutti gli effetti, che spinge chi ne soffre a fare un uso smodato e patologico di dispositivi tecnologici dotati anche di connessione a Internet. Si tratta di comportamenti che conducono in una maniera progressiva all’assorbimento totale del soggetto in questione e che, quasi sempre, possono determinare conseguenze drastiche sul suo stile di vita, interferendo con le normali azioni quotidiane. In questo senso, la dipendenza da Internet risulta come una forma di abuso-dipendenza che può causare sintomi da astinenza, isolamento sociale e problemi scolastici o lavorativi. Quando non si è “connessi”, si rischiano attacchi di ansia, depressione e sintomi d’astinenza. Tra i soggetti più vulnerabili a sviluppare una dipendenza dal web ci sono sicuramente i giovani. È su questo aspetto che si è focalizzata l’iniziativa promossa ad Alba. In alcune vetrine della centralissima via Maestra, sono stati installati alcuni manichini vestiti con una maglia nera molto d’impatto, su cui sono stati stampati l’immagine di una mano intenta a tenere un telefonino e lo slogan: “Guai ai vinti… dalla dipendenza da tecnologie… Il troppo uso… può uccidere!”.
A lanciare il forte messaggio e, quindi, ad accendere i riflettori sui “disturbi comportamentali gravi” legati all’abuso di Internet che colpiscono i giovani, è stato, come del resto fa da circa un decennio, il Lions Club Alba Langhe, con l’impegno particolare della socia storica ed “emerita” Giovanna C. Bergui volto a portare in maniera sana l’innovazione nella vita delle giovani generazioni. Contattata da IDEA, Giovanna C. Bergui ha dichiarato: «Ho cercato di sottolineare il serio impegno del Lions a favore della nostra comunità locale, del nostro territorio, della cittadinanza e delle nostre istituzioni. Il “Tomorrow Health Net Project” propone e appoggia l’opera di diffusione del problema nei nostri giovani affascinati dalle nuove tecnologie, che, pure rappresentando una grossa risorsa indispensabile del progresso, possono costituire talvolta un serio pericolo, se utilizzate in maniera incontrollata, troppo frequente e troppo intensa».