Il Borgo di Monforte d’Alba è poliedrico, carismatico e affascinante sembra abbia una particolare vocazione a captare le vibrazioni legate all’arte, alla musica, al cinema e a tutto ciò che concerne la creatività. Sabato 19 febbraio alle ore 15,30 presso la Temporary Forge di via Guglielmo Marconi 23, alla presenza del sindaco Livio Genesio, l’artista Andrés Avré ospiterà la collega giapponese Kazuko Hiraoka artista calligrafa formatasi alla scuola di Kanichi Nakata, maestro della famiglia imperiale giapponese.
Kazuko, nata a Tokyo è laureata all’Accademia d’Arte Bijutsu Daigaku di Musashino, ottiene il titolo di calligrafa dopo 15 anni di intensi studi. Giunge in Italia nel 2001 e inizia a diffondere l’arte della calligrafia attraverso mostre e workshop.
Ci sono legami che superano il tempo e lo spazio; comunanze inattese tra artisti lontani per provenienza, formazione e stile. E’ il caso di questo incontro che avviene nel cuore della Langa albese, terra sempre più cosmopolita. E’ indubbio che la calligrafia è stata una delle fonti ispiratrici di molti artisti e continua a influenzare le arti visive contemporanee anche in modo inconsapevole. Non a caso Andrés Avré, nella nuova serie di lavori dal titolo “In hoc signo” celebra il potere del segno, risultato di azioni consapevoli o meccaniche che, come in natura, sembrano prodotte da un’unica, misteriosa, infinita forza vitale.
A N D R É S A V R É
Nasce a Torino nel 1966, dopo alcune esperienze nel mondo del fumetto e dell’illustrazione approda in età matura all’informale e si trasferisce a Monforte d’Alba dove crea uno spazio espositivo personale: la Temporary Forge, nel cuore del centro storico del piccolo borgo di Langa. Il suo abitare stili e forme storicizzate come l’espressionismo astratto, l’informale materico e segnico,non gli impediscono di ricodificarli e fonderli completamente su se stesso, in modo originalissimo. La stratificazione del colore, i graffiti, i segni e i toni che si accumulano e si dissolvono sono la trasposizione simbolica del suo indagare la mutevolezza dell’identità.
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