Prendendo spunto dall’accorata lettera aperta del Sindaco di Lesegno, Emanuele Rizzo, uno degli amministratori locali under-40 della Provincia di Cuneo e socio di Fare Quadrato, intendiamo tornare sulla sempre attuale vicenda relativa alla chiusura dei Bancomat nei piccoli comuni, fenomeno che negli ultimi anni ha assunto una dimensione sempre più preoccupante.
Secondo i dati raccolti da Banca d’Italia, infatti, dal 2016 al 2020 nel nostro paese sono stati chiusi qualcosa come il 7% degli sportelli Bancomat, e ad inizio dello scorso anno i comuni totalmente sprovvisti di servizio ATM erano ben 2.800: tali dati sono ancora più allarmanti se si considera che, nello stesso periodo, la presenza di sportelli bancari nei comuni italiani è scesa del 19%.
Inutile dire che la stragrande maggior parte dei centri interessati da tali chiusure sono comuni di piccole/piccolissime dimensioni, e che a subire i tagli dei servizi essenziali sono le stesse comunità che già in passato (pensiamo alle Poste o al trasporto pubblico locale) hanno fatto i conti con pesanti razionalizzazioni, e che spesso si trovano a dover affrontare ulteriori carenze: ne sono esempi i problemi legati alla connessione ad internet o alla scarsa copertura telefonica.
E’ del tutto evidente che le progressive chiusure degli sportelli automatici in un territorio come quello della Provincia di Cuneo, formato in larga parte da piccoli centri, determina forti disagi nella popolazione costringendo, talvolta, i cittadini a percorrere decine di kilometri per trovare uno sportello aperto o un Bancomat, ed è altrettanto evidente che la digitalizzazione delle transazioni commerciali non può essere la sola risposta a tale problema: al netto del già menzionato digital divide che spesso interessa i nostri territori, non dimentichiamo che secondo la BCE in Italia, nel 2020, i contanti sono stati utilizzati per il 73% delle operazioni al dettaglio, derivandone che il passaggio al digitale non possa essere realizzato forzatamente a colpi di chiusure ma accompagnato ed incentivato.
Peraltro, tale trend negativo si pone in assoluta controtendenza con le iniziative che lo Stato e le Regioni stanno mettendo in campo: da un lato, infatti, sono molti i fondi del PNRR che verranno destinati ai territori definiti come “periferici” o “svantaggiati” al fine di rivalutarne la qualità della vita, dall’altro gli istituti bancari abbandonano gli stessi territori in virtù della logica del profitto che non tiene minimamente in considerazione le comunità locali e le loro necessità.
Pertanto, Fare Quadrato continuerà a porre l’attenzione su questo tema e ad essere a fianco degli amministratori locali, prefiggendosi di coinvolgere le istituzioni territoriali ed il mondo politico locale al fine di agevolare una riflessione più approfondita da parte del comparto bancario rispetto alle esigenze dei nostri territori.