Il 16 febbraio 2022 il Parlamento europeo ha votato la relazione al Piano d´azione anti-cancro. Il documento è da settimane al centro del dibattito legato al cosiddetto “bollino nero” da apporre alle bevande alcoliche, che le qualificherebbe come dannose per la salute umana, indipendentemente dalla gradazione.
In sintesi, il rapporto inserisce tra i fattori di rischio per il cancro, oltre al tabacco e alla dieta basata su alimenti ultraprocessati, anche il consumo di alcol. Sebbene sia indiscutibile l’esistenza di un nesso causale tra alcol e tumori, è evidente che ad essere nocivo sia l’abuso, non il consumo moderato. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo rapporto “Global status report on alcohol and health 2018”, sostiene sia l’uso dannoso (da leggersi “eccessivo”) di alcol a rappresentare un fattore di rischio cui possono essere attribuite le cause della malattia. In più, la Commissione europea nell’“Europe’s Beating Cancer Plan – Let’s strive for more” pone la “riduzione del consumo nocivo di alcol” come priorità chiave nel capitolo sulla prevenzione, non la riduzione del consumo di alcol per sé.
Riguardo al dibattito sul Nutriscore, occorre fare alcune precisazioni. Inizialmente si era addirittura proposto di estendere anche agli alcolici il sistema francese di etichettatura a semaforo. Superalcolici, birre e anche vini avrebbero dovuto quindi essere marchiati con una F nera, a segnalare la pericolosità del prodotto per la salute umana. Fortunatamente poi la proposta è stata stralciata già in sede di dibattito in commissione parlamentare ed il Parlamento ha votato a favore di un consumo moderato e responsabile.
Molto importante è inoltre la decisione del Parlamento di adottare disposizioni interne al Piano d’azione, rivolte soprattutto all’educazione dei giovani, per informare, educare al consumo moderato e alla conduzione di uno stile di vita sano. È necessario inoltre proteggere i minori dall’esposizione a pubblicità che li inducano ad avvicinarsi all’alcol. A conferma di quest’impegno, il Parlamento ha vietato la sponsorizzazione di bevande alcoliche in occasione di eventi sportivi a cui partecipino principalmente i minori.
Quello di questa settimana è indubbiamente un grande risultato innanzitutto per il nostro Paese, perché mette in salvo un settore di assoluta eccellenza, depositario di un know-how plurisecolare e che offre decine di migliaia di posti di lavoro. Credo però che più in generale rappresenti una vittoria per l’identità europea. Infatti, già dai tempi dei Greci, il vino (bevuto con moderazione) era considerato cardine della socialità e perfino elemento capace di distinguere i popoli civili dai barbari. Si potrebbe quasi affermare che la cultura greca, in cui affondano le nostre comuni radici europee, si sia formata anche grazie al vino sorseggiato nei simposi, mentre i nostri antenati discutevano di filosofia, etica e politica.
Abbiamo indubbiamente vinto una battaglia: ma ora la grande sfida è continuare a lottare affinché venga ribadito anche in Consiglio (organo che rappresenta gli Stati Membri) l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche, con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
«Abbiamo vinto una battaglia ma ora la sfida è grande»
I parlamentari europei difendono il vino italiano: non verrà marchiato come “nocivo alla salute”