«Lavoriamo sull’aspetto ludico e “giochiamo” con il pallone»

L’Ac Cuneo 1905 Olmo è anche Scuola Calcio juventus: il rapporto è stimolante!

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L’approccio al pallone, divertendosi, con i colori biancorossi. I Piccoli Amici, leva 2016-17, dell’Ac Cuneo 1905 Olmo continuano a vele spiegate la propria stagione sportiva: un primo anno di attività, giochi, allenamenti e prime emozioni sul rettangolo verde, fondamentale e allo stesso tempo delicato, un vero e proprio ingresso nel mondo del calcio e nascita di giovanissimi futuri talenti. Nel terzetto di istruttori che guidano la squadra, affiancato da Vincenzo Corongiu ed Elisa Corrado, troviamo la grande esperienza di Salvatore Leotta, vero decano degli allenatori (iniziò nel lontano 1986), da oltre un quindicennio nello staff del vivaio dell’Olmo.

Mister Leotta, in cosa consiste allenare bambini di 6 anni introducendoli per la prima volta al gioco del pallone all’interno di una società calcistica?
«Il settore dei Piccoli Amici è molto delicato, in quanto i bambini vengono inseriti all’interno di un gruppo, uscendo dall’ambito famigliare: bisogna perciò avere la delicatezza di approcciarsi con tranquillità, elasticità, sensibilità, per rendere l’ambientamento il più positivo possibile. Non essendo, la nostra, una categoria agonistica, si lavora essenzialmente sull’aspetto ludico, passando da mobilità, coordinazione ed esercizi molto semplici, alle tante attività con il pallone, il quale entra “in confidenza” con il bambino. Lasciamo sempre che sia il piccolo ad esprimersi, liberamente».

Come hai trovato, emotivamente, i piccoli dopo gli anni del Covid?
«Ci tengo a sottolineare che, come Ac Cuneo 1905 Olmo, siamo sempre stati ligi alle regole, nei limiti del possibile, in modo pragmatico, interrompendo le attività quando necessario, ma cercando di dare al bambino tutte le possibilità. Devo altresì riconoscere che, in occasione della seconda lunga interruzione, annunciata e non improvvisa, nel 2021, abbiamo letto il forte dispiacere sul viso dei nostri bambini. Sicuramente questi stop, in alcune annate del settore giovanile, hanno causato alcune problematiche: d’altro canto è stato bello vedere tutti coloro che sono tornati in campo con entusiasmo».

I Piccoli Amici possono di­spor­re di un impianto come quello de La Torretta, a Madonna dell’Olmo, per i loro “primi calci” al pallone…

«Si tratta di un ambiente molto funzionale, che dà estrema sicurezza, considerando che parliamo di bambini piccoli, ed ampia disponibilità organizzativa, fattori difficilmente riscontrabili altrove. Devo ringraziare i miei compagni di avventura: da Vincenzo Corongiu, che conosco da una vita ed è quasi come un fratello, ad Elisa Corrado: la sua, essendo maestra d’asilo, è una figura preziosa, in quanto possiede conoscenze e competenze davvero importanti, un punto di forza per il primo approccio con i nostri piccoli atleti. Inoltre, recentemente, si è unito a noi Davide Tallone, un ragazzo di 16 anni, in quale ha portato entusiasmo grazie alla sua giovane età».

L’Ac Cuneo 1905 Olmo può avvalersi anche del prestigioso titolo di Scuola Calcio Juventus. Cosa ha aggiunto il marchio bianconero?

«Senza dubbio sono cambiate le dinamiche, in positivo. La presenza ed il seguito dei tecnici ed osservatori della Juventus sono costanti, così come la comunicazione: abbiamo avuto un numero rilevante di giovani calciatori che hanno affrontato allenamenti in bianconero, il rapporto è stretto. Senza contare l’attività congiunta con le altre Academy Juventus che coinvolge le annate dal 2014 al 2009, e ci permette ulteriormente di confrontarci con le altre realtà; e poi, essendo la nostra una Scuola Calcio Elite, periodicamente riceviamo le visite da parte della Federazione».

La neonata società Ac Cuneo 1905 Olmo ha fra i suoi punti cardine, forse il principale, la valorizzazione del settore giovanile. Ha notato questo upgrade?

«L’organizzazione sulle annate più giovani è sempre stata la carta vincente all’Olmo e, per questo, non è cambiata. Ma è indubbio che l’obiettivo sia il potenziamento dei nostri punti di forza: questa è una fase di passaggio, le idee sono molte, ma i primi risultati si iniziano a vedere. Penso che la fusione fra Olmo e Cuneo sia stata la scelta migliore, per moltiplicare forze, risorse economiche, persone a disposizione. Ci aspettiamo insomma un salto di qualità sensibile, dei quali effetti potremo beneficiare negli anni a venire».