Saluzzo: la Giunta dice no alla legge regionale “Allontanamento zero”

0
303

No al disegno di legge «Allontanamento zero». La giunta comunale di Saluzzo nella riunione di mercoledì 23 febbraio ha adottato un ordine del giorno per chiedere il ritiro o la sospensione dell’iter legislativo regionale che intende disciplinare gli affidi.

L’esecutivo saluzzese del sindaco Mauro Calderoni fa sua l’opposizione al disegno di legge firmato dall’assessore della giunta Cirio Chiara Cuacino. «A più riprese – è riportato nell’ordine del giorno – l’assessore regionale ha dichiarato a mezzo stampa che in Piemonte i servizi sociali e le autorità giudiziarie allontanano i minori dalla famiglia d’origine con troppa facilità, oppure che il sistema degli affidi genera interessi economici e che sui
minori in questi anni “si è dormito”».

«L’attacco dell’assessore Caucino – prosegue il testo – e dei partiti di maggioranza al modello operativo piemontese rappresenta una forma di delegittimazione degli operatori che quotidianamente fanno fronte alle difficoltà delle famiglie, spesso in situazioni di forte criticità a causa della scarsità di personale e della carenza di risorse».

«La delegittimazione – è evidenziato – alimenta la sfiducia e concorre all’aumento delle aggressioni nei confronti degli assistenti sociali, considerati i responsabili ultimi degli allontanamenti, sebbene in Piemonte da molti anni l’istruttoria sia sempre effettuata in forma collegiale e multidisciplinare e la decisione di allontanare un minore dalla sua famiglia sia sempre assunta o comunque convalidata dalle autorità giudiziarie. La delegittimazione degli affidi, inoltre, sta facendo diminuire la disponibilità di famiglie affidatarie».

Invece di portare avanti azioni di delegittimazione del sistema in vigore, la giunta di Saluzzo si unisce a tante altre in tutto il Piemonte e a numerosi Consigli comunali per chiedere alla Regione «di ripensare in modo organico i diversi interventi in materia, prevedendo una maggiore collaborazione ed integrazione tra il settore educativo, sanitario e sociale ed una maggior omogeneitàà territoriale. Sempre anteponendo la tutela del minore ad ogni altro argomento o rivendicazione. Inoltre, di prevedere una dotazione finanziaria specifica nel bilancio regionale per assumere e formare assistenti sociali, educatori, psicologi e medici, potenziare i servizi sociali e sanitari che oggi sono sotto organico, stabilizzare i contratti precari, aumentare i fondi per la salute mentale e le dipendenze, ridurre i tempi di accesso al servizio di psicologia, psichiatria ed educativa, potenziare i fondi educativi territoriali».

c.s.