Se i coriandoli allietano piazze e costumi, Bra, Raschera e Toma Piemontese fanno lo stesso con i nostri palati. Carnevale significa anche ritrovare quei gusti e sapori unici che lo rendono una delle feste più emblematiche dell’anno, in virtù di quell’ensemble di cromie e aromi inimitabili. Sentori dolci e salati avvolgono le strade, diventando parte integrante dell’immaginario collettivo. I cuochi dell’Associazione Alta Etruria hanno compiuto un ulteriore passo avanti in questo senso. Da sempre pionieri all’interno di ricerca, sperimentazione indagine storica gastronomica, hanno ideato un piatto le cui radici affondano in un passato lontano corroborato, tuttavia, da un’attualità che lo rende perfetto anche ai giorni nostri: le Frittelle Ubaldine.
Ubaldino della Pila si trova in Purgatorio, nel girone dei golosi, masticando a vuoto per la gran fame. Appartenente al ramo della potente famiglia degli Ubaldini, è così chiamato perché signore del castello della Pila in Val di Sieve, sul monte Senario; fratello del cardinale Ottaviano e padre del famoso arcivescovo Ruggieri, che Dante colloca in fondo all’Inferno, fu un influente capo ghibellino, più volte podestà di Borgo San Lorenzo e di Lucca. Insieme al potente fratello cardinale ospitò per più mesi, nell’estate del 1273, papa Gregorio X e tutta la sua corte. Nel “Trecento Novelle” di Franco Sacchetti (Nov. CCV), scritto alla fine del 1300, viene dipinto come uomo bizzarro e gioviale; la fama di goloso ricordata da Dante, è motivo, secondo il filologo Ezio Levi, della ricetta delle frittelle Ubaldine a lui dedicate. (A cura dell’Associazione Cuochi Alta Etruria).
All’epoca di Dante il modo di alimentarsi era nettamente differente da quello odierno ma la passione per la buona tavola era profondamente radicata, partendo già da un tipo di cucina opulenta utile anche ad esprimere pienamente il potere della Casata. Le pietanze erano poi pensate e costruite in funzione della stagione, del commensale e del suo carattere, dimostrando la molteplicità degli elementi tenuti in considerazione, atti a ingegnare la curiosità e, allo stesso tempo, appagare pienamente i gusti dei commensali. Il sapore morbido del Bra Tenero si sposa alla perfezione con la dolcezza di una proposta allettante fin dal nome che sarà, senza dubbio, la protagonista perfetta per ogni momento, accompagnata dal racconto della sua storia così peculiare. Questa e altre proposte che, partendo da Medioevo e Rinascimento ribadiscono il loro essere “à la page”, verranno presentate in occasione della messa in onda di Bra, Raschera e Toma Piemontese presentano: Sapori in Tavola, il fortunato programma in cui chef di Cuneese, Langhe, Roero, Liguria e Toscana mettono alla prova la loro creatività per sorprendere gli spettatori con abbinamenti e idee inaspettate. La dimostrazione concreta che, quando le materie prime sono di livello eccelso, il passato è uno stimolo alla sperimentazione e al desiderio di portare avanti quelle tradizioni culinarie che hanno reso la nostra cultura gastronomica famosa in tutto il mondo. I cuochi dell’Alta Etruria ci presentano addirittura ulteriori variazioni sul tema, con ingredienti ad hoc che creano con il Bra Tenero un connubio di sentori perfettamente amalgamati tra loro: dai fiori di acacia a quelli di lavanda, da quelli si sambuco a quelli di borraggine. La sperimentazione non conosce secoli e la bontà neppure. Lasciatevi dunque ispirare dalla fantasia di questi cuochi che sapranno rendere il carnevale una gioia per i palati, trasportandovi indietro nel tempo: quello di Dante e quello dell’infanzia, quando la scoperta di un nuovo sapore era pura magia.
Sapori in Tavola andrà in onda su Telecupole (canale 15 Piemonte, 119 Lombardia, 94 Liguria, 824 Sky, 422 Tv Sat ) i seguenti giorni: lunedi ore 20.40, giovedì ore 8.30, domenica ore 16.
Un Carnevale con Bra, Raschera e Toma Piemontese Dop
Il mese più colorato dell’anno ci abbraccia non solo con tinte sgargianti ma anche con gusti unici che provengono da molto lontano