“La montagna deve diventare per tutti una risorsa e non un problema”

Le riflessioni di Marco Bozzolo, vicepresidente Cia di Cuneo e castanicoltore di Viola, in valle Mongia, sull’indennità compensativa per le aziende agricole insediate nelle terre alte e sulla necessità che i finanziamenti vengano destinati dando la priorità a quanti effettivamente vivono e lavorano in montagna 365 giorni all’anno

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La Regione ha pubblicato sul proprio sito (disponibile e scaricabile al link: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2020-operazione-1311-indennita-compensativa-gli-agricoltori-attivita-zone-montane) il bando della campagna 2022, approvato dalla Giunta Cirio su proposta dell’assessore alla Montagna, Fabio Carosso, che consente alle aziende agricole in attività nelle terre alte del Piemonte di ottenere l’indennità compensativa. Sono risorse previste dalla Misura 13-Operazione 13.1.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 poi prorogato, causa Covid, al 2022.

In totale, si tratta di 17.500.000 euro di cui 2.986.200 euro di cofinanziamento regionale e il restante importo costituito da fondi europei. In sostanza, le indennità sono erogate da alcuni anni per ettaro di superficie agricola utilizzato dagli imprenditori del settore.

Obiettivo? Sopperire, del tutto o in parte, ai costi aggiuntivi sostenuti e ai mancati guadagni derivanti dai vincoli e dai problemi legati alle produzioni nelle zone montane in cui le aziende sono insediate. Contrastando, in questo modo, l’abbandono delle terre alte e favorendo, attraverso la presenza delle attività, la manutenzione del territorio per evitare i fenomeni sempre più frequenti di dissesto idrogeologico.

Il contributo viene erogato in base a due criteri: la classe di svantaggio delle superfici che, a seconda dell’altitudine in cui si trovano e delle pendenze dei versanti, può essere bassa, media, media-alta e alta; poi il sistema agricolo, riferito alla gravità del vincolo che pregiudica il lavoro e al tipo di coltura (legno, seminativo, prati permanenti, pascoli). Il finanziamento calcolato per le aree sotto i 20 ettari viene assegnato interamente (100%); da 20 a 40 ettari si riduce al 70%; da 40 a 70 ettari al 40%; da 70 a 100 ettari – massima superficie ammessa al contributo – al 10%. Inoltre, un taglio del 60% del premio è previsto alle aziende di pianura che usano i terreni usati a pascolo per l’alpeggio, con il trasferimento del bestiame durante la stagione estiva.

Cosa ne pensa Cia Cuneo
Il contributo del Programma di Sviluppo Rurale, gestito dalla Regione, per consentire alle aziende agricole in attività nelle terre alte del Piemonte di ottenere l’indennità compensativa, è di una certa consistenza. Anche perché la superficie di alta e bassa montagna occupa il 45% dell’intera estensione territoriale subalpina, mentre in provincia di Cuneo arriva al 50%. Ma nonostante questi e altri incentivi, già previsti anche in passato, le terre alte non stanno vivendo l’auspicato ripopolamento.

Ne abbiamo parlato con il vicepresidente provinciale di Cia Cuneo, Marco Bozzolo, il quale gestisce 15 ettari di castagneti nella frazione Castello di Viola, in Valle Mongia: quindi un imprenditore che in montagna vive e lavora tutti i giorni. Dice: “Vista la mia esperienza, intendo prendermi a cuore le realtà insediate in montagna. Certo, rispetto a quelle di pianura, hanno dimensioni e fatturati decisamente minori. Però, sono fondamentali anche per la manutenzione del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Non dobbiamo dimenticarle come è stato fatto in passato, ma metterle in condizioni di vivere e non di sopravvivere.”.

Come possono vivere le aziende agricole di montagna
I finanziamenti dell’indennità compensativa sono sufficienti per aiutare le aziende agricole di montagna? Risponde Bozzolo: “Si tratta di un provvedimento apprezzabile, perché l’ammontare delle risorse disponibili è notevole. Tuttavia, sarebbe importante che fossero effettivamente destinate dando la priorità a chi vive e lavora in montagna tutti i giorni dell’anno. Certo, anche gli agricoltori di pianura che portano i bovini in alpeggio contribuiscono alla manutenzione delle terre alte e marginali. E per questo li ringraziamo. Ma lo fanno due o tre mesi durante l’estate. Quindi, pur in presenza per loro di un taglio dei contributi, si potrebbe fare molto di più. Ad esempio, effettuando maggiori controlli su tutte le attività agricole svolte in montagna per capire chi ha davvero diritto ai finanziamenti. Quanti operano quotidianamente alle alte quote non hanno timore delle verifiche”.

Cosa serve davvero alle aziende agricole di montagna per vivere e non sopravvivere? “Le risorse dell’indennità compensativa rappresentano una boccata di ossigeno per le attività che lavorano in situazioni svantaggiate, ma sono pure un riconoscimento del fatto che le stesse svolgano una serie di servizi a favore dell’intera comunità: di montagna e di pianura. Tenere pulito il territorio delle terre alte va nell’ottica di prevenire anziché curare dopo, magari spendendo molti soldi in più. Inoltre, anche per altre misure del Programma di Sviluppo Rurale servirebbero bandi differenziati tra chi pratica l’agricoltura in montagna e chi lo fa in pianura. Sono troppe diverse le condizioni di lavoro e la sostenibilità economica delle due attività”.

Però, i contributi non bastano? “Ovviamente gli agricoltori di montagna non possono pensare di vivere solo grazie all’assistenzialismo, perché con le risorse dell’indennità compensativa non si campa. I contributi servono, ma le aziende devono avere l’obiettivo di stare in piedi da sole. In quale modo? Costruendo percorsi innovativi, come la multifunzionalità. Quindi, con un occhio rivolto alle produzioni agricole e l’altro a diverse forme di promozione e realizzazione di offerte legate all’attività principale. Come, ad esempio, l’agriturismo, i percorsi didattici, le degustazioni, la vendita diretta in azienda”.

Cosa significa abitare in montagna e abitare la montagna? “Nei paesi delle terre alte, purtroppo, non ci sono più servizi come il negozio di alimentari e il centro aggregativo e manca, spesso, la connessione a Internet: ormai indispensabile se vuoi rimanere collegato con il resto del mondo. In compenso, però, hai dei paesaggi splendidi da vivere e terre “vergini” mai trattate con prodotti chimici, che permettono, in modo naturale, di ottenere un altro vantaggio: la produzione biologica o quella che io chiamo la pratica di una buona agricoltura. Ma deve entrare nella mentalità di tutte le persone che la montagna è una risorsa e non un problema”.

Informazioni
Le domande per la misura dell’indennità compensativa vanno presentate entro lunedì 16 maggio 2022. Gli uffici tecnici di zona della Cia Cuneo sono a disposizione per fornire informazioni e approfondimenti sul bando e, poi, seguire le relative pratiche.