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Fondo di garanzia debiti commerciali: Mondovì si conferma Comune virtuoso

Fatture pagate entro 26 giorni. Nessun obbligo di accantonamento necessario per l’esercizio 2022

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Il Comune di Mondovì si conferma virtuoso nel pagamento dei fornitori. Nel 2021 il tempo medio di pagamento delle fatture è stato di 25,97 giorni su un importo complessivo di 12.635.880 euro.

Lo conferma la delibera, approvata nell’ultime seduta della Giunta, su proposta dell’Assessore al Bilancio Cecilia Rizzola nella quale, alla luce degli indicatori della Piattaforma crediti commerciali (Pcc*), si prende atto che il Comune non è tenuto a effettuare alcun accantonamento al Fondo di garanzia debiti commerciali.

Un risultato ottenuto grazie all’efficienza e alla professionalità dell’ufficio Contabilità e dei servizi Finanziari e che ha consentito, grazie al lavoro e alla dedizione quotidiana, a raggiungimento di questo importante risultato.
«Mondovì si conferma fra i Comuni più virtuosi nei pagamenti dei fornitori, con un tempo di media inferiore ai 30 giorni previsti dalla normativa – spiegano il Sindaco, Paolo Adriano, e l’Assessore al Bilancio, Cecilia Rizzola -. In un periodo di grande difficoltà per diversi operatori economici vista la pandemia, si tratta di un dato importante che permette di raggiungere un duplice obiettivo: non dobbiamo accantonare risorse, che potremo utilizzare per garantire servizi e investimenti ai cittadini, e iniettiamo liquidità sul territorio generando un indotto economico a beneficio della comunità trasmettendo un senso di fiducia nella Pubblica Amministrazione».

Come funziona il Fondo di garanzia debiti commerciali
Il Fondo è entrato in vigore a partire dal 2021, previsto dai commi 858-872 della legge 145/2018. Entro il 28 febbraio di ogni anno, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a verificare se, nell’anno precedente, sono stati rispettati due indicatori:

che il debito commerciale residuo si sia ridotto almeno del 10 per cento rispetto a quello dell’esercizio precedente (indicatore della riduzione dello stock di debito)
che l’indicatore di ritardo annuale dei pagamenti, calcolato sulle fatture ricevute e scadute nell’anno precedente, sia rispettoso dei termini di pagamento delle transazioni commerciali (indicatori di tardato pagamento)

Nel caso del mancato rispetto anche di uno solo dei due indicatori le Amministrazioni sono tenute a stanziare – nella parte corrente del proprio bilancio -, un accantonamento denominato “Fondo di garanzia debiti commerciali” sul quale non è possibile disporre impegni e pagamenti e che, a fine esercizio, confluisce nella quota accantonata del risultato di amministrazione.

L’obbligo di accantonamento ha l’obiettivo di garantire il tempestivo pagamento dei debiti (per l’acquisto di beni e servizi, per esempio), la riduzione del debito pregresso, nonché di assicurare la corretta alimentazione della Piattaforma dei crediti commerciali.

I Comuni inadempienti sono tenuti ad accantonare nella parte corrente del proprio bilancio una quota delle risorse stanziate per l’acquisto di beni e servizi, variabile dall’1 al 5%, a seconda dell’entità della violazione.

* La Piattaforma dei Crediti Commerciali serve a certificare e tracciare le operazioni sui crediti di somme dovute dalla PA per appalti, forniture, somministrazioni e prestazioni professionali.