Erano venti di tutta Italia gli imprenditori agricoli under 40 anni finalisti alla seconda edizione del premio “L’Agricoltura è giovane”, organizzato da Edagricole e Nomisma in collaborazione con la multinazionale Bayer. Sono stati scelti dalla rivista settimanale specializzata Terra e Vita di Edagricole, su 2.000 candidati di realtà piccole e grandi, in base alle interviste effettuate nelle rispettive aziende durante i mesi passati. Per partecipare dovevano avere come filosofia di lavoro “La sostenibilità passa dall’innovazione”, con particolare cura dedicata alle corrette pratiche agronomiche capaci di mitigare i cambiamenti climatici e nell’ottica di favorire l’assorbimento di carbonio da parte dei suoli agricoli.
Tra i venti finalisti cinque erano piemontesi: quattro risicoltori di Vercelli e unico della provincia di Cuneo, Marco Bozzolo, coltivatore di 15 ettari di castagneti, lavorati totalmente con il metodo biologico, nella frazione Castello di Viola, in Valle Mongia. Bozzolo è anche da poche settimane vicepresidente della Cia provinciale di Cuneo e presidente dei giovani imprenditori Cia del Piemonte. I canali di voto erano due: digitale sul sito Terra e Vita e quello espresso dal Comitato di esperti. Bozzolo ha ottenuto molte preferenze sul fronte on line. Ha vinto Valeria Villani: contoterzista e contitolare dell’azienda agricola Carlini di Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, che produce cereali. Il premio le è stato consegnato, la scorsa settimana, alla Fieragricola di Verona. Gli altri finalisti hanno ricevuto una menzione speciale.
La soddisfazione di Bozzolo
Bozzolo, 31 anni, laureato, è titolare dell’attività di famiglia dal 2016. I “suoi” castagneti sono coltivati da sempre con tecniche biologiche, non hanno mai subito lo sfruttamento del terreno e vengono tenuti in perfetto ordine. Come un giardino. In sostanza, sono sostenibili dal punto di vista ambientale prima ancora che uscisse il concetto di sostenibilità. Bozzolo appartiene anche alla comunità “Custodi dei Castagneti” di Slow Food, che ha l’obiettivo, insieme al Comizio Agrario di Mondovì, di salvaguardare la biodiversità e recuperare le antiche varietà di castagno della zona: una trentina. Una sorta di archivio vivente.
Gli chiediamo cosa si prova, unico cuneese, ad essere scelto per la finale del riconoscimento. Dice: “Sono molto soddisfatto. E poi sono contento che ci sia questo premio, perché mi auguro possa essere di traino per altri giovani a diventare imprenditori agricoli e, soprattutto, come nel mio caso, a insediarsi in montagna. Le terre alte, e comunque l’intero territorio della provincia di Cuneo, hanno davvero tante opportunità da offrire che attendono solo di essere colte”.
Ma non solo. “Il riconoscimento ha il pregio di promuovere un’agricoltura sostenibile per la tutela dell’ambiente, che si può ottenere attraverso percorsi innovativi capaci di renderla sostenibile anche dal punto di vista economico. In sostanza, intende promuovere le aziende in grado di anticipare l’orizzonte della transizione ecologica e digitale indicato dall’Unione Europea attraverso gli obiettivi dell’Agenda 2030”.
c.s.