È iniziato da Alba l’anno di celebrazioni “Beppe Fenoglio 22” organizzate dal Centro Studi dedicato allo scrittore e partigiano. Alle 19 di martedì 1° marzo, da piazza Rossetti 1, si è acceso il “segreto cardiopulso” un segnale luminoso e sonoro, realizzato dal “light artist” Emilio Ferro e musicato da Max Casacci, che ha sottolineato con un gesto artistico il centesimo compleanno dello scrittore albese. Per l’occasione anche la Mole Antonelliana di Torino è stata vestita con l’immagine di Beppe Fenoglio realizzata per il centenario. Il Teatro Sociale Busca, alle 20,45, è stato il palcoscenico d’eccezione per una serata inaugurale condotta da Neri Marcorè e con l’intervento di Max Casacci, Emanuele Cisi, Guido Chiesa, Nicola Lagioia, Davide Longo insieme a Chiara Colombini e Valentina Vetri, membri del Comitato Scientifico del centenario, fra cui il professor Gian Luigi Beccaria.
La figlia dello scrittore, Margherita Fenoglio, ha dichiarato: «Avevo immaginato di festeggiare l’inizio di questo anno dedicato a mio padre con un riconquistato senso di libertà, nella speranza di esserci lasciati la pandemia alle spalle. Eppure, in questi giorni, in cui festeggiamo i 100 anni di mio padre, che voleva con orgoglio essere ricordato come scrittore e partigiano, riecheggiano ovunque le parole più aspre della sua scrittura, quelle che hanno raccontato l’invasione, la guerra, la Resistenza. Ieri erano un classico con il quale confrontarci per vivere il presente in modo consapevole, mentre oggi sono termini attualissimi che ci invitano a non abdicare mai al senso di giustizia, così come ci spingono alla fratellanza con chi resiste per la propria libertà».
Il presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio, Riccardo Corino, ha espresso grande soddisfazione e ha dichiarato: «È stato emozionante incontrare i soci del Centro Studi per lanciare insieme a Margherita il “segreto cardiopulso” e dare avvio al Centenario Fenogliano. La sala gremita del Teatro Sociale è la conferma dell’affetto che il territorio riserva a Beppe Fenoglio a cento anni dalla nascita. Avremo molte occasioni per ritrovarci nei prossimi mesi e condividere tutte le offerte del centenario».
«Il primo marzo è stata l’occasione per sottolineare la figura di Beppe Fenoglio come scrittore e partigiano, proprio come lui chiedeva di essere ricordato – ha aggiunto Bianca Roagna, direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio – È stato emozionante condividere il palco insieme a Chiara Colombini e Valentina Vetri, due tra i membri del Comitato Promotore con cui lavoriamo da tempo per questa celebrazione. Crediamo fermamente che gli appuntamenti organizzati e cadenzati nel corso del centenario, dal teatro alla musica, passando per l’arte e la letteratura, siano un’occasione per divulgare e far comprendere al meglio la figura di un autore tra i più significativi del Novecento italiano».
Intanto, è stata aperta al pubblico l’esposizione “Una maniera di metter fuori le parole”, visitabile a Palazzo Banca d’Alba (via Cavour 4) fino al 18 aprile. Si tratta di un viaggio poetico ed emozionale nella scrittura di Beppe Fenoglio, “una maniera di metter fuori le parole” (come sottolinea Fulvia in “Una questione privata”). Partendo dallo studio del professore Gian Luigi Beccaria “La guerra e gli asfodeli”, sono state individuate quindici parole estrapolate dai dattiloscritti de “Il partigiano Johnny” e “Una questione privata”, esposti in originale insieme a un diario manoscritto e alla macchina da scrivere. L’allestimento della mostra è ideato da Danilo Manassero, le fotografie (stampate con la tecnica della cianotipia) sono di Francesca Marengo, le riprese video di Lavezzo Studios, lo sviluppo dell’installazione multimediale è di Blulab.