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Bra, appello dei consiglieri Lega: “Sindaco e giunta non si lascino sfuggire la collezione Arpino!”

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I consiglieri comunali braidesi della Lega: Marco Ellena, Giuliana Mossino e Luca Cravero

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dei consiglieri comunali Lega di Bra in merito alla collezione Arpino.

< Dalle pagine dei giornali i consiglieri comunali di minoranza scoprono che il sindaco (di Bra, n.d.r.) Fogliato e la sua giunta PD hanno proposto spazi limitati e insufficienti per garantire l’esposizione del ricco archivio del noto scrittore braidese, fiore all’occhiello della cultura nazionale.

Purtroppo la sua valorizzazione viene messa a rischio, stando a cosa si legge su alcune testate, per via degli spazi molto esigui e non in grado di esporre debitamente il materiale che, gentilmente, il figlio Tommaso avrebbe deciso di donare alla Città del padre, motivo per cui si rischierebbe di vedere la collezione dirottata su altre città. Come in molte altre occasioni precedenti, già ampiamente denunciate dai consiglieri comunali della Lega, sono scelte fatte dalla maggioranza senza un minimo di confronto con i gruppi di minoranza del consiglio comunale, sempre più relegato ad assemblea in cui si prende solo atto di decisioni già unilateralmente e insindacabilmente prese da Sindaco e giunta, senza possibilità di confronto.

“Come gruppo consiliare siamo fortemente contrari a perdere la grande opportunità di poter ospitare e soprattutto rendere visibile a tutti i braidesi ed ai turisti, il grande archivio del nostro illustre concittadino” sottolineano i tre esponenti del gruppo Lega in consiglio comunale Ellena, Cravero e Mossino “Come di consueto, dato che non siamo stati informati ne coinvolti dal PD, che guida la città, su una decisione così importante, non riusciamo a spiegarci lo scarso interesse e l’assenza di discussione per questo progetto culturale.

Tralasciando il grave fatto che una città come Bra non ha un assessore alla cultura, sentiamo spesso parlare da Giunta e Sindaco di progetti di riqualificazione di strutture comunali, senza che alle nostre puntuali richieste sulle destinazioni d’uso si ricevano altrettanto puntuali risposte. Perché dunque non ragionare sull’inutilizzato Movicentro o su una porzione di quella che dovrebbe essere la nuova veste di Palazzo Garrone, o ancora su alcuni spazi di Palazzo Mathis non destinati a mostre temporanee? Almeno su questo riceveremo risposte?” >

C.S.