L’arte di Ennio Morricone si è sviluppata con generosità e talento attraverso oltre 500 colonne sonore realizzate, sei nomination ricevute e due premi Oscar (uno alla carriera ottenuto nel 2007, l’altro per “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino) che gli hanno permesso di conquistare nel corso degli anni milioni di fan sparsi in tutto il mondo.
Nel documentario “Ennio” si raccontano la vita e la carriera del grande autore romano scomparso nel 2020. Ovviamente si parte dagli inizi, quelli delle “canzonette” contraddistinti dai suoi arrangiamenti che – inutile dirlo -furono subito grandi successi come “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” interpretata da Gianni Morandi. Le prime colonne sonore sono contraddistinte dal suo pseudonimo Dan Salvio. Una parte importante del suo lavoro riguarda la collaborazione con Sergio Leone, caratterizzata da musiche entrate nella storia: quando si pensa un film epico come “Il buono, il brutto e il cattivo” non si può fare a meno di ricordare la coinvolgente sinfonia che si sviluppa attorno al grido del coyote. Così come la bellezza di tante altre opere realizzate assieme ad altri registi di grande successo, da Bellocchio a Tarantino, fino a Tornatore.
Il docufilm prodotto da Gianni Russo assieme a Gabriele Costa per “Piano B Produzioni” riassume in 2 ore e 45 minuti tutta la bellezza della musica di Morricone oltre naturalmente alla sua umanità. Parole, suoni ed emozioni anche e soprattutto da parte di chi lo ha conosciuto grazie ai film e alle collaborazioni artistiche.
“Ennio” è stato presentato in anteprima fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 2021 con la sua parata di stelle e gli innumerevoli ricordi e aneddoti. Come ad esempio quello di Bruce Springsteen che racconta di essere corso a comprare la colonna sonora di “Il buono, il brutto e il cattivo” all’uscita del film, affascinato da quella musica. E poi c’è il capitolo Tornatore, compagno di tanti lavori – film e documentari – e infine grande amico.