Gabriella Martinelli nasce a Roma e vive a Milano ma è fieramente legata alle sue origini tarantine. Taranto infatti è la città dove ha iniziato «a sognare» e dove ha frequentato il conservatorio Paisiello, grazie a una chitarra regalatale dalla mamma, prima mentore e sostenitrice che in macchina ascoltava i cantautori italiani. Ha girato l’Europa come artista di strada: voce, chitarra e, «per scrivania, i finestrini dei treni». Nel 2013 incide il suo album d’esordio, “Ricordati di essere felice”, seguito cinque anni dopo da “La pancia è un cervello col buco”, ovvero otto storie di donne reali o immaginarie, chissà, raccontate con passione e leggerezza. Vincitrice di numerosi premi tra cui “Musicultura”, “Umberto Bindi”, “Targa Bigi Barbieri”, “L’Artista che non c’era”, affianca alla musica la passione e l’esercizio della pittura e pare che i suoi dipinti astratti realizzati in acrilico stiano riscuotendo un certo successo attraverso il passaparola. Ama Pablo Picasso «per la sua follia in cui riesco a trovare un respiro». A Torino la si può incontrare all’Off Topic, un luogo, si legge, dove «il concetto di fuori tema diventa opportunità creativa e innovativa».