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«Nelle scuole si insegni anche l’educazione finanziaria»

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In questi giorni è stato lanciato il nuovo libro del banchiere e scrittore cerverese Beppe Ghi­solfi: “Abbecedario” (Aragno). «Que­sto libro – spiega l’autore nell’introduzione – è dedicato ai ragazzi dai sei ai 14 anni. Si tratta di un aggiornamento del “Manuale di educazione finanziaria” pubblicato da Aragno nel 2014, con l’aggiunta dei termini che in que­sti ultimi otto anni sono entrati nel linguaggio comune. Il vo­lumetto è scritto con un linguaggio molto elementare, adatto agli alunni della scuola primaria e secondaria. Potrebbe essere utilizzato come libro di testo per l’educazione finanziaria qualora la materia diventasse finalmente obbligatoria negli ordinamenti sco­lastici». «Ho cominciato a oc­cuparmi di educazione finanziaria molti anni fa, come presidente della Cassa di Ri­sparmio di Fossano – prosegue Ghisolfi -, andando nelle scuole di ogni ordine e grado incontrando, nel tempo, migliaia di giovani in ogni parte d’Italia. La mia azione è proseguita come vicepresidente di Abi, di Acri, del Gruppo Europeo Esbg e continua oggi grazie al mio ruolo di consigliere dell’Istituto Mondiale delle Cas­se di Risparmio. Alcuni anni fa, insieme a valorosi amici, ho fondato l’Accademia di Edu­ca­zione Finanziaria. Quando, nel 1997, ho iniziato a girare le scuo­le ero praticamente solo. In quegli anni l’esigenza di conoscere i termini della finanza non era affatto sentita. Non a caso l’e­ditorialista di Milano Finanza Angelo De Mattia e il presi­dente di Abi Antonio Patuelli mi hanno definito in va­rie occasioni il “pioniere” del­l’educazione fi­nan­­ziaria. Ri­cor­do ai giovani che oggi è più che mai indispensabile occuparsi di economia perché prima o poi, nella vita, essa si occuperà di noi. Tanto vale adeguarsi per difendere i nostri risparmi e per comprendere i complessi fenomeni che accadono intorno a noi, molto spesso legati all’economia e alla finanza».