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Parole di vicinanza anche dal presidente mattarella e dal ministro Franceschini

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha raggiunto il Teatro So­ciale di Alba attraverso un sentito messaggio: «Nel ricco panorama di autori del dopo Liberazione si colloca la significativa figura di Beppe Fenoglio, del quale ricorre il centenario della nascita. Il racconto della Resistenza dell’autore albese si è imposto come testimonianza di letteratura civile, di un impegno che ha alimentato, dalle terre delle Langhe, la storia di un Paese che ha ritrovato nella Resistenza e nella sua Costituzione solide radici. Tra gli intellettuali italiani che più hanno contribuito a consolidare nella cultura nazionale il bagaglio di esperienze e di valori ma­turato nella lotta partigiana, Fe­noglio è stato capace di dare luce alle storie di singole persone intrecciate, tra solidarietà e conflitti, con la grande storia di conquista della libertà nel continente europeo. Con originale talento, ha saputo trovare le parole per aprire uno squarcio sull’animo umano e per indagare le questioni profonde che abitano le esistenze individuali e collettive di donne e uomini del suo e del nostro tempo. Le celebrazioni che Alba, città Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’apporto della sua popolazione alla Liberazione, ha deliberato di riservare allo scrittore e partigiano so­no un contributo prezioso alla cultura e alla storia della Re­pubblica. Desidero far giungere alla figlia Margherita e agli organizzatori i sensi della mia vicinanza, unitamente all’augurio più cordiale per la buona riuscita delle iniziative che le caratterizzeranno». Anche il ministro della Cultura Dario Fran­ceschini ha espresso la sua vicinanza attraverso un saluto: «A partire da que­sta sera Alba celebra una delle grandi personalità del Novecento. Cento anni fa nasceva Bep­pe Fenoglio, un talento creativo che, attraverso la scrittura, ha tramandato la vita partigiana cominciata all’indomani dell’8 settembre, quando dalla scuola allievi ufficiali di Pietralata rientrò fortunosamente ad Alba, per poi unirsi alle formazioni garibaldine prima e a quelle badogliane poi. La sua opera, in gran parte postuma, ci ha permesso di vivere quella lunga stagione che ha visto protagonista una generazione che si è battuta in pri­ma linea contro la barbarie fascista e la follia nazista, sacrificando la giovinezza, se non addirittura la vita, per la libertà. Una lezione im­portante, anche per il mondo di og­gi, alla quale tutti dobbiamo guardare con rispetto e ammirazione per le non facili scelte compiute. Questo centenario mi è particolarmente caro, quindi, perché ci permette di andare alle radici del no­stro presente per costruire ancor più solidamente il nostro futuro. Nel rivolgere a tutti voi il mio personale saluto, auguro pertanto ogni successo a questa importante celebrazione di memoria civile».