Da ormai sette anni Giacomo Cuniberti è il volto della sicurezza fossanese: forte di una carriera da comandante lunga oltre due decenni, nel marzo 2015 è stato nominato a capo della Polizia Municipale cittadina. «Nonostante abbia sempre vissuto a Cuneo, Fossano è una città a me particolarmente cara – ammette Cuniberti – e mi ha accolto calorosamente. È molto simile al capoluogo dal punto di vista della sicurezza: si tratta di una città tranquilla, a misura d’uomo. Non ci sono tensioni o grandi problematiche sociali e i cittadini sono molto collaborativi e rispettosi delle Forze dell’Ordine».
Quali sono le operazioni più significative condotte sotto il suo comando?
«Un’operazione di cui siamo particolarmente fieri è quella relativa alla sicurezza generale nella zona della stazione di Fossano. La scrupolosa attività di vigilanza da parte della Polizia Municipale, in sinergia con le altre Forze dell’Ordine locali, ha visibilmente migliorato la sicurezza e la vivibilità della zona. Pur essendo una stazione molto trafficata in quanto punto di snodo fondamentale per i collegamenti tra Piemonte, Francia e Liguria, negli ultimi anni si sono registrate pochissime emergenze. Grazie a un continuo controllo, le problematiche dell’area sono ora relativamente basse: un netto miglioramento rispetto alla situazione di qualche anno fa».
Avete giocato un ruolo chiave anche per quanto concerne la riorganizzazione dei parcheggi e delle aree pedonali.
«Nel 2019 è stato rivisitato il “piano soste” all’interno del centro storico, attività che ha richiesto notevoli sforzi da parte del Comando. In parallelo, si è proceduto alla pianificazione e alla riorganizzazione dei parcheggi delle zone blu, oltre alla regolamentazione del parcheggio sotterraneo. Di rilievo per la comunità è stata anche l’istituzione di nuove aree pedonali, come quelle di via Cavour e piazza Castello».
Gli obiettivi per il 2022?
«Abbiamo in programma di completare il sistema di videosorveglianza cittadino, che con grande orgoglio è già stato messo in funzione in tutto il centro storico grazie ai collegamenti in fibra ottica. Entro la fine dell’anno vorremmo poter coprire anche gli ambiti frazionari nella loro interezza, arrivando a contare un totale di oltre 115 videocamere attive. Una copertura di questo tipo è fondamentale per l’attività di controllo e di sicurezza pubblica. Inoltre, verrà installato un sistema di lettura delle targhe nel concentrico e, successivamente, nelle frazioni, in modo da evitare le infrazioni e prevenire gli incidenti».
Qual è stato il ruolo della Polizia Locale durante l’emergenza Covid?
«Senza imbarazzo dobbiamo ammettere che sono stati due anni complicati dal punto di vista della sicurezza generale, per le continue modifiche delle regolamentazioni e la difficoltà della cittadinanza a reperire informazioni corrette e aggiornate. Il Comando ha prestato un servizio ininterrotto di controllo in materia igienico-sanitaria, anche nella fase più acuta della pandemia, quando regnavano paura e incertezza. È stato un periodo impegnativo e anomalo, a cui nessuno era preparato. Gran parte delle nostre energie sono state quindi dedicate all’emergenza Covid. Se da un lato non ci sono stati grandi problemi di ordine pubblico durante il periodo di chiusura delle attività, dall’altro la confusione generale sulle normative non ha giovato al corretto rispetto di queste nel periodo successivo».
In generale, qual è il rapporto tra la Polizia Municipale e la cittadinanza?
«Come dicevo, Fossano è una città molto tranquilla e le Forze dell’Ordine sono rispettate e stimate per il loro lavoro. L’Amministrazione Comunale è stata di grande supporto, fornendoci tutti gli strumenti e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. In particolare, vorrei rivolgere un ringraziamento al Comando che, con la sua scrupolosa e incessante attività di controllo, ha assicurato un ottimo livello di sicurezza pubblica. Anche nell’ultimo, delicato, periodo il nostro servizio non è mai venuto a mancare, gli agenti fossanesi sono stati in prima linea, vicini ai cittadini. Sono solito citare una frase di Napoleone, “Non ci sono cattivi reggimenti, ma solo colonnelli incapaci”, per evidenziare la responsabilità di chi detiene il ruolo di comandante. Questa persona è chiamata a esaltare le capacità dei singoli e ad assegnare a ciascuno le mansioni più adatte. È necessario stimolare il gruppo e farlo lavorare in sinergia, al fine di operare come una squadra per un unico obiettivo. È un lavoro particolare, spesso senza orari né vacanze, ma per il quale nutro una grande passione».