“Grazie all’azione sinergica tra Confagricoltura e INPS, le imprese agricole cuneesi e piemontesi danneggiate dalle gelate eccezionali del 7 e 8 aprile 2021 potranno regolarmente presentare, entro il 6 aprile prossimo, le istanze per ottenere lo sgravio contributivo, fino al 50% della contribuzione dovuta per 12 mesi”.
Così Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, commenta il buon esito di una vicenda che rischiava di penalizzare ulteriormente soprattutto il comparto frutticolo subalpino, ma non solo. Fino a qualche giorno fa, infatti, per gli agricoltori non era possibile caricare le domande sul portale piemontese dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale. La situazione è stata sbloccata dopo la pronta segnalazione di Confagricoltura all’INPS che, comprendendo bene le ragioni e le difficoltà per il settore, ha provveduto a porre rimedio alla situazione.
Il carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi dell’aprile scorso è stato riconosciuto dal Decreto Ministeriale del 9 agosto 2021 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 28 agosto 2021. La domanda di esonero deve essere presentata tramite il cassetto previdenziale aziende agricole. La norma non prevede un termine di scadenza di presentazione della domanda, tuttavia, l’INPS ha stabilito che venga presentata entro il termine dell’ultimo giorno del dodicesimo mese successivo all’evento calamitoso, ossia il 6 aprile 2022.
“Ringraziamo l’INPS per la disponibilità e la solerzia con cui si è attivata per risolvere la situazione aggiornando e mettendo a disposizione delle aziende la sezione ‘domande telematiche/esoneri’ del cassetto previdenziale delle aziende agricole – conclude Michele Ponso, presidente della sezione Frutticola nazionale di Confagricoltura -. In questo modo si potranno presentare le domande e dare un po’ di ossigeno alle casse delle imprese che hanno visto ridurre drasticamente i loro fatturati a causa proprio degli scarsi raccolti”.
Il 7 e l’8 aprile scorso i danni più importanti si erano registrati nel distretto frutticolo del Saluzzese, dove le temperature notturne, scese dai 4 ai 6 gradi sotto lo zero per almeno quattro ore di seguito, non avevano dato scampo a numerose colture. Pur facendo ricorso agli impianti antibrina, infatti, i danni su pesco, susino, ciliegio, albicocco e kiwi, in particolare, erano stati pesantissimi, con buona parte delle produzioni compromesse.