Domani si riunisce la conferenza intergovernativa

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Durante la visita del presidente della Repubblica francese, lo scorso gennaio, il sindaco del Comune di Tenda, Jean-Pierre Vassallo (nato in una famiglia di origini italiane e assiduo frequentatore della Granda), era stato uno dei più diretti. A Emmanuel Ma­cron, che chiedeva quale fosse la priorità per il territorio al confine con la provincia di Cuneo, aveva risposto senza il minimo dubbio: «Il tunnel con l’Italia». Ovvero, il tunnel del Colle di Te­nda, il collegamento stradale in­ternazionale che risulta interrotto dalla tempesta Alex dell’ottobre 2020 e che dovrebbe tornare a essere aperto tra oltre un anno, entro la fine del 2023. Il condizionale è d’obbligo perché gli scavi, almeno fino a qualche settimana, parevano procedere troppo lentamente per consentire il completamento nei tempi indicati dal­l’Anas. Anche perché restano da risolvere alcune questioni, come quella del progetto definitivo per il viadotto (di circa 70 metri) che scavalcherà la voragine all’uscita del tunnel, dal lato francese. Qual­cosa di più preciso lo si saprà sicuramente dopo la riunione della Conferenza Intergovernativa, in programma domani, venerdì 1° aprile. Italia e Francia, nello specifico, dovranno giungere all’appuntamento con un accordo raggiunto anche per quanto riguarda il tema del ponte, in modo da poter avviare già a giugno le procedure necessarie per la partenza dei lavori.