La regina di tulipani fa ripartire la magia di fiori e colori

La contessa Consolata Beraudo di Pralormo: «La mia storia è iniziata con il ricamo bandera»

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Deus ex machina delle numerose iniziative organizzate al Ca­stel­lo di Pralormo è la contessa Consolata Beraudo di Pra­lormo, donna eclettica che ha segnato il panorama culturale piemontese sin dai primi anni ’90. Consolata ha origini cuneesi: figlia di Luigi Soleri e nipote del grande statista Marcello Soleri, ora risiede a Caraglio, insieme ai suoi ni­po­ti. «Mio padre mi ha trasmesso il carattere cuneese e la sua mentalità imprenditoriale – racconta la contessa – mentre da mia madre ho ereditato la vena artistica: già da bambina avevo una spiccata creatività e, in giovane età, iniziai a disegnare abiti per bambini in un laboratorio a To­rino. Negli anni ’90 aprii, sempre nella capitale sabauda, la Scuola Italiana di Ri­camo Bandera, un’antica arte decorativa piemontese che avevo da poco riscoperto e mi aveva appassionata. L’intento era quello di salvare dall’oblio una tecnica artigianale dal grande valore artistico per la tradizione piemontese: ora è riconosciuta a livello nazionale. A gennaio 2021 il ri­camo bandera ha partecipato a un’esposizione di artigianato di eccellenza, organizzata dalle sorelle Fendi all’Eur di Roma».

L’arte è sempre stata una componente fondamentale nella vita di Consolata: nel 1992 viene fondata la Con­solata Pralormo Design, alla quale, per anni, viene affidata l’ideazione di oggetti destinati ai bookshop di istituzioni e musei torinesi.

Dai progetti realizzati emerge chiaramente una forma mentis pratica e imprenditoriale, volta a trasformare l’estro artistico in realtà. Stret­ta­men­te intrecciato a questo insieme di iniziative è l’impegno profuso negli anni per la valorizzazione del Castello di Pra­lormo, residenza di famiglia. Si­tuato a trenta chilometri da To­­­rino, alle porte del Roero, il castello fu edificato nel XIII secolo e ristrutturato 500 anni più tardi dai Be­raudo, nominati conti di Pra­lormo. Risalgono a questo pe­riodo i meravigliosi saloni, l’orangerie, la serra e il grande parco all’inglese che circonda il castello.

Negli anni ’90 la tenuta è stata parzialmente aperta al pubblico e in questa fase sono anche stati realizzati importanti restauri conservativi, operati preservando l’architettura originaria e i materiali dell’epoca.
In questa cornice suggestiva oggi vengono organizzati ri­cevimenti, congressi ed esposizioni temporanee.
«Il castello era la dimora della famiglia di mio marito dal 1600 – racconta la contessa – è un bene storico dal valore inestimabile e sarebbe stato un peccato tenerlo soltanto per noi. Con le numerose mostre e iniziative che organizziamo tra queste mura abbiamo incredibilmente valorizzato il territorio: come si dice qui, “abbiamo messo Pralormo sul­la cartina geo­­grafica”, fa­cendo scoprire questo paesino a migliaia di turisti che arrivano qui ormai da tutto il mondo. Nei dintorni stanno nascendo consorzi di produttori e artigiani che hanno come obiettivo quello di far conoscere a un pubblico sempre più ampio le eccellenze territoriali».

Senza ombra di dubbio l’e­vento che ha reso il castello celebre ben oltre i confini comunali e provinciali è Mes­ser Tulipano, l’annuale manifestazione proposta nel parco del Castello di Pralormo che da 22 anni annuncia la primavera con la straordinaria fioritura di oltre 100mila tulipani e narcisi.
Un evento con numeri da record, che attira ogni anno decine di migliaia di visitatori. Oltre a questo spettacolo della natura, le mura del ca­stello hanno ospitato artisti rinomati e mostre di successo, come l’esposizione delle porcellane arrivate dal Qui­ri­na­le e le mostre a tema Giap­po­ne e India.
«Entrare e visitare il castello è un’esperienza totale, a 360 gradi – continua Consolata -: si è completamente immersi in un mondo che sembra essere rimasto fermo al 1600. Si può trascorrere una giornata speciale alla scoperta della “vera vita” del castello, dove ogni cosa è stata lasciata nella sua collocazione originale. Per le esposizioni temporanee ci im­­pegniamo a coinvolgere fi­gure artistiche rilevanti nel pa­norama nazionale: spes­­so, per loro, è motivo di pre­­stigio es­sere accolti in que­sta dimora storica».

Unendo l’orgoglio del passato, derivato dall’appartenere a una delle più antiche famiglie piemontesi, a una forte spinta innovativa verso il futuro, Con­solata Beraudo di Pra­lor­mo è promotrice e sostenitrice dei valori piemontesi. Ma non solo. Perché nel suo modo di fare e di pensare c’è sempre di più la provincia di Cuneo, a cui è profondamente legata. Come spiega: «Mi riconosco molto nei tratti cuneesi: seri, determinati e tenaci», conclude la contessa.