Le dita a V stridono con il volto provato, trasmettono tuttavia fiducia a milioni di fans. Fedez pubblica la sua foto in ospedale appena si rimette un poco dall’intervento chirurgico ed è lui, com’è giusto, a svelare il problema di salute annunciato giorni prima: «Ho scoperto di avere un raro tumore neuroendocrino del pancreas. Motivo per il quale mi sono dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico durato 6 ore per asportarmi una parte del pancreas (tumore compreso)».
La serietà del problema s’era percepita, saranno altri esami, adesso, a chiarirne l’entità e orientare le cure, ma la sola diagnosi lascia attoniti, sovrapponendo dentro di noi persona e personaggio, confondendo Federico Fernando Lucia e Fedez.
Siamo colpiti, coinvolti e partecipi come lo saremmo di fronte a qualunque giovane aggredito da un male, di più perché la popolarità trasforma i divi in familiari, ancora di più perché dinanzi a un’icona il senso d’umana fragilità s’ingigantisce. La vita può cambiare in un attimo. Un banale malessere, un piccolo segno sul corpo, una casuale analisi e la quotidianità è sconvolta: gli aghi e le medicine, l’ansia e la preoccupazione, i consulti, gli impegni annullati. Vale per tutti, ma quando tocca ai personaggi dello spettacolo o dello sport rimaniamo ancora più scossi perché nell’immaginario sono eroi intoccabili, che immaginiamo sempre felici, sorridenti, perfetti. Chissà quante volte Fedez aveva pensato al primo compleanno della figlioletta. Una settimana fa aveva certo già organizzato la festa e mai avrebbe creduto di dover trascorrere in sala operatoria quella speciale ricorrenza, difatti anticipata in famiglia e ritratta in una foto commovente postata dall’artista e dalla moglie Chiara Ferragni: «Buon primo compleanno alla nostra Vittoria – hanno scritto insieme -. Abbiamo scattato queste foto domenica, con qualche giorno in anticipo, perché sapevamo che papà sarebbe stato in ospedale (ma sarà presto a casa). Ti amiamo alla follia patata».
La speranza è che tutto vada per il meglio, che la malattia diventi ricordo e parentesi, di certo ci sarà da combattere ma Fedez è guerriero e non è solo. Ha Chiara sempre accanto – tenerissima la foto abbracciati sul lettino d’ospedale – e può contare sul sostegno di ammiratori antichi e di quanti lo sono diventati soltanto adesso, portati a sostenere non l’artista famoso ma il ragazzo debole, non l’uomo baciato dalla fortuna ma quello attaccato dal destino, non il privilegiato immerso nella perfezione ma l’uomo comune senza protezione dinanzi alla debolezza, alla caducità di noi tutti. Ha ricevuto attestati d’affetto dolcissimi, privati e social, dai vip e dal popolo, a tutti ha rivolto un «grazie immenso per i messaggi di supporto e di positività che mi avete fatto arrivare». S’è operato al San Raffaele, l’ospedale al quale, durante la pandemia, aveva chiesto, dando l’esempio, con Chiara di fare donazioni per le terapie intensive e le organizzazioni di volontariato, raggiungendo in un paio di mesi quasi 17 milioni di euro: «Non dimentico l’aiuto che ci ha dato – ha confidato un’infermiera a La Stampa -: sono una sua fan “anziana” da allora. Faccio il tifo per lui».