IL FATTO
Conosciuto come “il killer delle prostitute”, dopo una serie di precedenti omicidi, elimina freddamente tra il marzo del 1988 e lo stesso mese dell’anno successivo tre donne con le quali si era appartato. Uccide anche un cambiavalute e due metronotte e si rende autore di una serie di delitti in treno
I PROTAGONISTI
Un omicida seriale inquietante: Bilancia cresce in un contesto famigliare difficile e i primi guai con la giustizia arrivano già a 15 anni, per alcuni furti. Andrà in carcere e riuscirà poco dopo a evadere. Diventerà giocatore d’azzardo. Nel 1990 è vittima di un incidente stradale e resta in coma per alcuni giorni
LA CONCLUSIONE
Dopo l’arresto (grazie alle segnalazioni via telepass, dove evitava di pagare accodandosi all’auto che lo precedeva) confessa tutti gli omicidi, compreso quello di un biscazziere che si credeva deceduto per morte naturale. Lo condannano a 13 ergastoli più 16 anni. È morto per Covid nel 2020
IL COMMENTO DEL CRIMINOLOGO
Un omicida seriale che nella letteratura scientifica viene definito “disorganizzato”. Bilancia incarnava i connotati di una persona normale. Dietro la normalità però si celano a volte personalità “borderline” incapaci di provare empatia verso gli altri. In questa indagine fu molto importante il Dna della saliva ritrovata su una tazzina di caffè che servì a indirizzare i sospetti. Un’indagine basata non solo sulle cosiddette tecniche di investigazione classiche