La transizione verso la mobilità sostenibile, il consolidamento di settori recentemente vincenti come agri-eno-food, l’innalzamento della competitività delle filiere storiche come tessile, aerospazio e lusso. Sono questi alcuni dei temi emersi nel corso dell’evento “Le priorità di sviluppo per le imprese” organizzato da Confindustria Piemonte e Intesa Sanpaolo.

«Stiamo attraversando un mo­mento complicato, di grande transizione, trasformazione e incertezza. Dopo la lunga crisi pandemica, stiamo vivendo il dramma della guerra che colpisce la popolazione ucraina, tragedia immane e spaventosa, un conflitto che coinvolge e tocca ciascuno di noi. Siamo qui per confrontarci sulle criticità e sulle priorità di sviluppo delle imprese del Piemonte, sul ruolo che ciascuno di noi vuole e deve avere. A noi, come Confindustria, il compito di supportare il sistema imprenditoriale e di condividere con le istituzioni la visione industriale di una regione che per tornare a correre deve iniziare a crescere almeno del 3% all’anno in maniera strutturale. Oggi è il momento di condividere priorità e responsabilità, mettendo in campo il coraggio di affrontare i prossimi mesi: perché siano un punto di partenza solido», ha dichiarato Marco Gay, presidente di Confindustria Pie­monte, introducendo i lavori.

Ed ha aggiunto: «Il problema dell’aumento dei costi energetici è un problema che rileviamo da ottobre chiedendo una politica che guardasse al futuro, quindi una politica industriale sull’energia. Oggi i costi energetici sono diventati per le aziende, dalle energivore ma per tutta la filiera, insostenibili essendo passati da 9 miliardi di costi energetici in Italia nel 2019 a oltre 51 aggiornato a questi giorni. Va da sé che 5 volte tanto diventa non gestibile e difficile da riassorbire per quanto nel primo periodo le aziende lo hanno assorbito il più possibile», ha continuato Gay, sottolineando che «oggi serve un intervento che deve essere italiano ma deve essere sicuramente di profilo europeo, deve guardare la produzione di energia, quindi per questo le fonti rinnovabili sono centrali e si devono portare di pari passo anche delle semplificazioni burocratiche perché oggi in Italia abbiamo oltre 400 nuovi impianti di rinnovabili che non stanno trovando sviluppo per problemi burocratici. Una visione industriale per l’energia del nostro paese è necessaria e da qui bisogna partire perché l’energia serve per produrre, per fare efficienza ma anche per rispettare l’ambiente».

In nome di uno sviluppo che secondo i presidenti delle otto territoriali piemontesi di Confindustria, i leader dei giovani imprenditori, della piccola industria e dell’Ance Piemonte deve seguire le direttrici del Piano Industriale presentato alla Regione da Confindustria Piemonte l’anno scorso. Al centro, oltre alla transizione energetica e tecnologica, ci sono le occasioni che arrivano da settori in forte crescita come life-science, medicina, biotech e salute. Così come si devono sviluppare l’economia circolare, la sostenibilità e la green economy. Allo stesso tempo anche il turismo può diventare un’industria di sistema, mentre le costruzioni devono puntare alla rigenerazione e all’innovazione di materiali e tecnologie. Tutto questo deve avvenire diffondendo intelligenza artificiale, robotica e big data nelle specializzazioni locali. All’oriz­zonte c’è poi il completamento di alcune fondamentali infrastrutture materiali, che possono consolidare il ruolo del Piemonte anche come piattaforma logistica di terza generazione.

Temi evidenziati e condivisi, dopo il saluto del Gover­natore della Regione Alberto Cirio, dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro che ha ribadito in apertura del convegno: «Le imprese sono liquide, le banche sono robuste. Siamo in una situazione del tutto diversa da quella della crisi economica precedente, da quella della crisi della pandemia, ora abbiamo gli strumenti da mettere in atto. C’è molto lavoro da fare, per fortuna le imprese italiane sono sempre state e continuano a essere, una forza. Hanno una grande capacità di intervento, hanno una grande capacità di reazione rapida e su questo contiamo. Intesa Sanpaolo è con le imprese, abbiamo una grande capacità di finanziamento grazie ai risparmi che gli italiani ci affidano. Noi ci siamo impegnati a mettere a disposizione del Pnrr, durante il suo arco di tempo, a finanziamenti per 400 miliardi, è il doppio circa di quello che mette a disposizione l’Eu­ropa. Non solo finanziamenti ma aiuto alle imprese per individuare gli obiettivi, per costruire piani che poi possono ricevere i finanziamenti del Pnrr».

Nel corso del dibattito sono stati toccati anche molti altri punti nodali per le imprese, a cominciare dalla necessità di sempre maggiori risorse su formazione e qualificazione professionale del capitale umano, di una reale semplificazione amministrativa e normativa, anche per cogliere al meglio le opportunità che derivano da Pnrr e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).

Stefano Barrese, a capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: «Mi fa particolarmente piacere essere qui oggi in un territorio che ha saputo resistere a due anni molto difficili e bene lo dimostra il +20% di export nel 2021 rispetto all’anno precedente. Sono certo che il forte spirito imprenditoriale piemontese sta già immaginando e lavorando al futuro. Quest’in­contro è un’occasione importante per capire quindi le nuove esigenze e per mettere a punto il miglior sostegno possibile. Non solo per affrontare le oggettive difficoltà, per le quali abbiamo attivato nel tempo moratorie, finanziamenti straordinari, allungamento delle durate fino a 20 anni e, da ultimo, sostegni alle aziende energivore e a quelle colpite nell’interscambio con i paesi in guerra. Ma per realizzare obiettivi di crescita a lungo termine. Siamo nel pieno di un’ampia trasformazione produttiva e dei consumi nel segno della sostenibilità. Intesa Sanpaolo ha stanziato ingenti risorse per sostenerla e per offrire consulenza alle aziende nella valutazione dei progetti e perfino nell’autovalutazione del proprio grado di sostenibilità al fine di migliorare il rating qualitativo. In Piemonte abbiamo già erogato 200 milioni di finanziamenti green e circular. Questo è un territorio ricettivo all’innovazione. Abbiamo incubato oltre 300 startup. Con il nuovo programma Up2Stars spingeremo ulteriormente sull’acceleratore della digitalizzazione, dove l’Italia si colloca al 20° posto su 27 in Europa, ma nell’ambito più strettamente connesso ai processi produttivi, e allo sviluppo ed utilizzo delle tecnologie 4.0, evidenzia un risultato migliore di Germania, Francia, Spagna e Ue 27».

«Le risorse del Pnrr sono la nostra grande chance», ha aggiunto, «ma occorrono coordinamento e informazione. Intesa Sanpaolo ha predisposto una piattaforma dove aziende grandi e piccole possono accedere ai bandi disponibili e ricevere consulenza nella presentazione dei progetti, con la prospettiva di poter contare su risorse aggiuntive che il Gruppo ha stanziato attraverso un piano senza precedenti da 400 miliardi di euro. La cinghia di trasmissione di tutto questo non può che essere la filiera: il sistema virtuoso che permette a grandi e piccole aziende di sostenersi a vicenda, dando vita ad un’economia sana, ben strutturata, in grado di generare occupazione in maniera diffusa. Delle 800 filiere che Intesa Sanpaolo supporta in Italia, 80 sono in Piemonte con 3.600 aziende coinvolte. Il nostro obiettivo non può che essere rafforzare ulteriormente questa catena di valore a beneficio di tutto il territorio».

A conclusione dei lavori è intervenuto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi sottolineando: «Oggi, fortunatamente, con Draghi le ragioni delle imprese, il dialogo è molto cambiato, in meglio. Ma dall’autunno scorso i partiti hanno di nuovo iniziato la battaglia delle bandierine, creando problemi. Tutti gli imprenditori italiani oggi sono degli eroi civili ma come spesso accade non sempre vengono riconosciute subito le gesta degli eroi. Siete una forza morale che è il motore dell’Italia, una forza che mi rende così orgoglioso di rappresentarvi».