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«Sarà un’opera di collegamento all’avanguardia»

Parla il commissario straordinario Nicola Prisco: «Siamo tutti chiamati a un impegno magistrale»

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Come abbiamo an­ticipato la scorsa settimana con la prima puntata del nostro speciale, venerdì pri­mo aprile si è tenuta la riunione della Conferenza In­ter­governativa (Cig) delle Alpi Meridionali – alla presenza della delegazione francese e di quella italiana e sotto la presidenza francese – sulle questioni legate alla viabilità del Colle di Tenda. All’ordine del giorno, i lavori nel tunnel, sia per quanto concerne gli interventi di messa in sicurezza (mediante il raddoppio della galleria) sia relativamente il ripristino degli accessi alla galleria, in particolare quello sul versante francese, distrutto dalla tempesta Alex dell’ottobre 2020, con la questione del nuovo viadotto da costruire (se ne parla alle pagine 46-47).
Nel corso della riunione – si legge sul sito del Ministero delle Infra­strutture – sono state validate la scelta della variante proposta dalla Commis­sio­ne Te­cnica e il programma di realizzazione delle strutture da ri­costruire o ripristinare.
Que­sta variante porta a una soluzione ottimizzata che risponde alla necessità di tenere conto dei rischi naturali legati all’instabilità dei versanti e del doppio rischio idraulico della Roya e del Ca’. L’attuazione esecutiva di tale soluzione richiede ancora un approfondimento tecnico ma – prosegue la nota – non impedirà il prosieguo dei lavori e consentirà l’avvio della perforazione delle gallerie anche sul fronte francese.
Sull’esito della Conferenza abbiamo interpellato il commissario straordinario per i lavori di costruzione del nuovo tunnel di Tenda, l’ingegner Nicola Prisco. Le sue parole: «È stato segnato un passaggio determinante. Ab­bia­mo il via libera unanime per la finalizzazione della quinta ipotesi di modifica progettuale, già sviluppata in maniera decisamente approfondita, che prevede la co­struzione di un ponte da 70 metri in uscita dal tunnel lato Francia e l’avvicinamento degli imbocchi francesi. A breve completeremo il progetto esecutivo».
Per quanto riguarda invece l’avanzamento generale degli interventi, l’ingegner Prisco ha affermato che le attività per il ripristino del collegamento stanno «proseguendo con determinazione», rimarcando come lui stesso, nel ruolo di Commissario, assieme ad Anas e all’impresa appaltatrice, sia impegnato «su due fronti di lavoro», perché «da una parte ci sono gli interventi in corso nel solco del progetto originario, dall’altra è stato necessario ri­pensare parte delle opere in seguito alla devastazione inflitta dalla tempesta Alex alle aree in prossimità del cantiere».
Tutto ciò si è reso necessario poiché «il grave evento alluvionale dell’ottobre 2020 ha imposto un cambiamento di rotta che ha richiesto una revisione di una parte significativa della progettazione attraverso l’esecuzione di un’estesa campagna di indagini geologiche e l’elaborazione più che dettagliata di molteplici soluzioni progettuali. Cito, al riguardo, i professionisti che sono al lavoro: dai tecnici alle maestranze, dai progettisti agli amministrativi. Siamo tutti chiamati a un impegno magistrale. Lo scopo è consegnare al territorio in tempi congrui un’opera di collegamento internazionale moderna e adeguata agli odierni flussi di traffico. Stia­mo lavorando alacremente ogni giorno e continueremo a farlo con il medesimo impegno fino all’apertura al traffico».
Sulle tempistiche si è concentrata l’attenzione dell’assessore regionale a Trasporti e In­frastrutture del Piemonte Mar­co Gabusi, il quale, in nota, ha fatto sapere che la Regione vigilerà e collaborerà «affinché tutto si concretizzi a breve».

BaNNER
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