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Penelope Cruz ha due nuovi film e tanti progettu

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Due film, uno dopo l’altro: il 21 aprile esce “Finale a sor- presa – Official Competition”, commedia bril- lante (con Banderas) presenta- ta a Venezia 78, mentre il 12 maggio arriva nei cinema anche “Secret Team 355”, un film d’azione pieno di stelle come non se ne vedevano dai tempi di “Ocean’s Eight”. Ma Penelope Cruz promette altre novità, con la creazione di una nuova casa di produzio- ne, la Moonlyon appena annunciata insieme a The Mediapro Studio.
L’attrice spagnola è nata ad Alcobendas, paesino vicino a Madrid, il 28 aprile 1974: sta per compiere 48 anni. Ha debuttato al cinema a 17 anni con la pellicola spagnola «Prosciutto prosciutto», di Bigas Luna. Durante la sua carriera ha vinto un Premio Oscar con «Vicky Cristina Barcelona» ed è stata candidata anche per «Volver – Torna- re» e «Nine». Ha recitato in sei film del regista Pedro Almodóvar: il primo, che le fece rag- giungere il successo, fu «Tutto su mia madre», fino al più recente «Dolor Y Gloria».
Nel 2011 ha ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. È spo- sata con il collega Javier Bardem da cui ha avuto due figli. Penelope è una mamma molto presente e attenta all’educazione dei bambini. E su un aspetto, in particolare, è inflessibile: niente social media ai figli almeno fino ai 16 anni. Secondo l’attrice Leo e di 10 e 8 anni, sono troppo piccoli per essere esposti alla violenza
digitale. «Sono troppo giovani per avere un cellulare e sicuramente non vogliamo che abbiano accesso ai social media finché non saranno più grandi, almeno fino ai 16 anni» dice. Il tema è caro all’at- trice che già in passato aveva cercato di sollevare la questione, proprio attraverso il suo profilo Instagram ufficiale, postando un pensiero dello psicologo Jonathan Haidt:
«Internet non è stato creato pensando ai bambini, eppure un terzo degli utenti sono sotto i 18 anni. Se lo avessimo fatto, oggi la Rete sarebbe così?».
Non che la protagonista di Madres Paralelas si dica del tutto contraria alla tecnologia, però prova una certa diffiden- za per i cellulari in generale, e per i social media in particolare. Lei stessa, ammette, li usa «pochissimo e con molta cir- cospezione», ma li trova pericolosi soprattutto per gli ado- lescenti: «È come se il mondo intero stesse facendo un espe- rimento su di loro: vediamo un po’ che succede se esponia- mo dei ragazzini a un bombardamento di tecnologia senza alcuna protezione».
L’attrice ama la buona cucina e in particolare quella piemon- tese. Una decina di anni fa, mentre era a Torino per girare il film di Sergio Castellitto trat- to dal romanzo “Venuto al Mondo” di Margaret Mazzantini, le é stato assegna- to il Tartufo dell’Anno del Piemonte. Il riconoscimento era stato consegnato dall’allora assessore regionale al Turismo, Alberto Cirio, dal presidente della Fiera del Tartufo, Antonio Degiacomi e dall’assessore al Turismo del Comune di Alba, Paola Farinetti. «È un sogno che diventa realtà» aveva detto la Cruz, annunciando di voler mangiare il tartufo a Natale,
«cucinando la pasta». All’attrice spagnola era stato consegnato un tartufo bianco di 300 grammi. In quello stes- so periodo Castellitto e la moglie Margaret Mazzantini, insieme a buona parte del cast tra cui la Cruz e il protagonista maschile Emile Hirsch, erano stati ospiti presso la tenuta “Lo Zoccolaio” di Barolo, pranzando presso la Locanda del Borgo Antico e ricevendo a loro volta un tartufo e una bar- rique di Barolo di oltre 200 litri offerta dal titolare della tenuta, Gianni Martini. Una testimonianza del legame affettivo che unisce l’attrice spagnola all’Italia, oltre a quel- lo professionale: in “Non ti muovere” e nel film “L’immensità” ha recitato in italiano.