Cuneo, sequestrati beni a una persona di etnia “Sinti” specializzata nelle truffe agli anziani

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Sono durate circa un anno le indagini effettuate dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cuneo nei confronti di una famiglia di etnia “Sinti”, residente nel capoluogo e che hanno portato al sequestro di numerosi beni a loro intestati.

L’attività investigativa, oggetto di autonoma proposta del Questore Nicola PARISI di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, accolta dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione – si concludeva con l’emissione del relativo decreto di sequestro preventivo dei beni, emanato nei confronti di B.M., classe 1992 nel 2021 e dell’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. e decreto di confisca nel 2022.

Si tratta di un soggetto che unitamente ad altri correi erano specializzati nel riprovevole reato di truffa e furti ai danni di soggetti anziani messi in atto con ingegnosi stratagemmi, costituenti, negli anni, un vero e proprio modus-operandi del clan al fine di confondere, e così circuire, le vittime per poi derubarle.

Gli strumenti maggiormente utilizzati vanno, infatti, dal ricorso a targhe contraffatte, all’uso di walkie-talkie al posto dei cellulari al fine di evitare, quindi con premeditazione, geo-localizzazioni ed intercettazioni, all’indossare capi di abbigliamento simili alle diverse divise in dotazione alle Forze di Polizia per carpire la fiducia degli anziani.

La struttura del clan, la commissione dei delitti effettuata in modo organizzato,  stabile e professionale, seguendo un piano operativo preordinato con l’utilizzo di un linguaggio dialettale farcito di termini creati specificatamente nell’ambito delle attività criminali allo scopo di non farsi comprendere da estranei al sodalizio criminale, nonché l’uso di soprannomi e nomignoli per creare confusione sulle identità dei singoli soggetti, aveva già condotto nel novembre del 2020 la Procura della Repubblica del Tribunale di Asti ad adottare una misura cautelare nei confronti di BM e dei suoi complici per la consumazione di 4 furti in abitazione, un furto tentato , riciclaggio e detenzione di arma fatti commessi in Rimini, Magliano Alfieri, Cesena e Forlì a partire dagli anni 2018 contestando il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, in particolar modo ai danni di anziani.

Per fatti analoghi, sempre a carico di BM e dei suoi complici il GIP del Tribunale di Asti emetteva in data 23.02.2021 una seconda ordinanza cautelare per tre furti in abitazioni consumati nell’anno 2020 nei comuni di Rimini, Fermo e Bertinoro.

La suesposta attività delinquenziale di BM ha avuto inizio quando lo stesso era ancora minorenne in una escalation di reati che ne hanno determinato negli anni l’attuale pericolosità sociale elemento fondamentale per l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale congiunta alla misura patrimoniale per i beni mobili ed immobili compresi le somme di denaro frutto dell’attività illecita. Emblematico è il fatto che BM nonostante i numerosi beni posseduti dai controlli sia emerso come soggetto privo di reddito perché non risulta che abbia mai lavorato.

Tale condotta delittuosa, posta in essere per diversi anni ha contribuito al ricavo di ingenti somme di denaro riutilizzato per l’acquisto di beni mobili ed immobili, per stipulare polizze assicurative nonché per l’acquisto di oggetti e capi di abbigliamento di gran lusso.

Nello specifico, a carico del predetto e della di lui convivente, compresi il nucleo famigliare, sono stati dapprima sequestrati e attualmente confiscati i seguenti beni:

  • 2 autovetture;
  • 2 immobili;
  • 2 conti correnti;
  • 1 conti deposito;
  • 2 carte prepagate;
  • 1 orologio Rolex;
  • Monili in oro e denaro contante.