Ezio Raviola è stato nominato presidente della Fondazione CRC: il Consiglio Generale dell’ente, riunitosi questo pomeriggio, lo ha indicato all’unanimità. Francesco Cappello (dottore commercialista), in rappresentanza dell’area albese, è stato confermato vice-presidente e indicato come vicario, e sarà affiancato dal vice-presidente Enrico Collidà (avvocato), in rappresentanza dell’area cuneese.
Claudia Martin (insegnante di area cuneese) è stata indicata come nuovo componente del Consiglio di Amministrazione, all’interno del quale sono stati confermati i consiglieri Giuliano Viglione (presidente dell’Associazione Commercianti Albesi, Consigliere anziano di area albese), Davide Merlino (imprenditore artigiano di area monregalese) e Paolo Merlo (industriale di area cuneese).
Il presidente Ezio Raviola, il vice Francesco Cappello e il consigliere Paolo Merlo sono le figure che apportano le competenze richieste in campo finanziario.
“Sono onorato per la fiducia riposta in me e sento profondo il senso di responsabilità per il compito affidatomi e per le sfide che ci attendono” ha affermato Ezio Raviola nel suo discorso da neo Presidente della Fondazione CRC. “Siamo chiamati a portare a compimento un cammino importante iniziato ad aprile 2016 con il programma “Uniti con il territorio investendo sul futuro”, proposto dall’allora Presidente e amico Giandomenico Genta, che voglio ringraziare per aver condotto la Fondazione e il nostro territorio a risultati per certi versi inimmaginabili in soli sei anni di lavoro dedicati all’ente. Genta ha saputo dare una nuova interpretazione del ruolo della Fondazione: da ente erogatore di risorse a ente attivatore del cambiamento e promotore di idee per lo sviluppo − prosegue Raviola − Insieme abbiamo raggiunto traguardi importanti e oggi, con questo nuovo incarico, mi assumo l’impegno di continuare a far crescere la Fondazione e il nostro territorio, proseguendo nel solco tracciato. La rinnovata squadra del Consiglio di Amministrazione, insieme al Consiglio Generale, al Collegio Sindacale e alla struttura della Fondazione, saprà nei prossimi anni continuare a offrire alla nostra comunità provinciale il supporto strategico necessario per superare le grandi difficoltà che stiamo vivendo”. Conclude Raviola: “Nel 2022 ricorrono i 30 anni dalla nascita della Fondazione CRC, una tappa significativa che vogliamo celebrare insieme a tutta la comunità a partire dal primo grande evento, il 10 maggio, con Andrea Bocelli e oltre 2mila giovani della provincia di Cuneo. Una ricorrenza che deve farci guardare al domani con nuovo slancio, nuovi obiettivi e rinnovata determinazione: le ingenti risorse erogative garantite dal Bilancio approvato dieci giorni fa e il tessuto economico, sociale e istituzionale della nostra provincia costituiscono le basi solide su cui costruire una risposta collettiva, un nuovo patto sociale capace di non lasciare indietro chi è più in difficoltà e, al contempo, stimolare la crescita di una comunità provinciale innovativa e orientata al futuro”.
DISCORSO DI INSEDIAMENTO
Cari Amici e Colleghi,
sono onorato per la fiducia che è stata riposta in me e sento profondo il senso di responsabilità per il compito affidatomi e per le sfide che il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio Generale e tutti gli organi della Fondazione hanno di fronte a sé. Siamo chiamati, infatti, a portare a compimento un cammino importante iniziato ad aprile 2016 con il programma “Uniti con il territorio investendo sul futuro” proposto dall’allora Presidente e amico Giandomenico Genta, che voglio ringraziare per aver condotto la Fondazione e il nostro territorio a risultati, per certi versi inimmaginabili, in soli sei anni di lavoro dedicati all’ente. Tra i grandi traguardi raggiunti insieme vorrei citare: il progetto di fusione BRE UBI nel 2016, la fusione nel 2019 con la Fondazione CR Bra, primo caso in Italia, fino alla recente incorporazione del gruppo UBI in Intesa Sanpaolo. Gianni ha saputo dare una nuova interpretazione del ruolo della Fondazione: da ente erogatore di risorse a ente attivatore del cambiamento e promotore di idee per lo sviluppo. Voglio citare alcuni progetti nati dalle sue intuizioni: il bando Interventi Faro, il bando Distruzione, il bando Educazione alla Bellezza; i grandi eventi artistici e culturali con partner di prestigio e talenti rinomati in tutto il mondo; la creazione dello Spazio Innov@zione e di CRC Innova culminate con la grande mostra a cielo aperto “Cuneo provincia futura”; il progetto Coltivarte che ha incrementato il nostro patrimonio artistico e ha contribuito a sostenere e far conoscere giovani talenti emergenti; il progetto Donare da cui ha preso forma l’idea di Fondazione CRC Donare e la grande asta benefica Barolo en Primeur; il progetto Agroalimentare 4.0 da cui poi è nata l’associazione Filiera Futura; la rigenerazione di spazi dismessi con la creazione di nuovi luoghi per la comunità, uno su tutti il Rondò dei Talenti che diventerà a breve un polo educativo nel cuore della città di Cuneo. Queste iniziative non hanno solo contribuito a cambiare il volto di intere aree della nostra provincia, a creare occasioni inedite di scoperta e aprire nuove opportunità per la comunità, ma hanno rinnovato profondamente il ruolo e la percezione della Fondazione verso l’esterno.
Gianni, oltre a collega e amico, rimane per me un grande maestro capace di ispirare e coinvolgere tutti con la sua passione, la sua determinazione e competenza. Da lui ho imparato l’importanza di pensare fuori dagli schemi, di rimanere aperti al confronto e di creare un gruppo di lavoro coeso, perché solo unendo esperienze e professionalità le idee possono diventare progetti che guardano al futuro.
Voglio leggervi questa citazione di Cesare Pavese, tanto cara a Gianni: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Il mio augurio e quello di tutti noi è che la sua tenacia lo possa aiutare a vincere anche questa dura sfida e un giorno possa vedere i progetti da lui immaginati diventati realtà.
I tempi che viviamo e le difficoltà che dobbiamo affrontare richiedono rinnovata determinazione, capacità di adattamento e gioco di squadra per rispondere in modo coeso, concreto e innovativo ai bisogni emergenti. Le sfide di oggi sono anche figlie delle recenti emergenze sanitarie e geopolitiche: da un lato le ripercussioni sulla sanità e gli effetti sociali dei provvedimenti messi in campo a contrasto della pandemia e dall’altro gli eventi bellici in Ucraina con i gravi riflessi umanitari ed economici.
Situazioni impreviste e straordinarie i cui effetti investono e investiranno inevitabilmente anche il nostro tessuto economico e sociale locale: circostanze che impongono la necessità di interrogarci per fornire risposte adeguate ai cambiamenti in corso e a quelli futuri. Senza dimenticare le opportunità come il PNRR, occasione straordinaria tutta da cogliere.
Quest’anno, è bene ricordarlo, ricorrono i 30 anni dalla nascita della Fondazione CRC, un traguardo significativo che va celebrato insieme a tutta la comunità. Un’occasione che deve farci guardare al futuro con nuovo slancio, nuovi obiettivi e rinnovata determinazione, consapevoli di poter contare su una consolidata esperienza e un gruppo di professionisti di qualità, a partire dal nostro Direttore dott. Roberto Giordana. Con queste premesse dobbiamo pensare al trentennale come un’opportunità per rilanciare l’implicito patto che unisce la nostra Fondazione alle forze sociali, ai corpi intermedi, agli enti e alle istituzioni del territorio.
La nostra comunità locale ha il vantaggio di poter fare affidamento su un forte tessuto economico-sociale, realtà su cui la Fondazione CRC si innesta per dare piena attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale, favorendo il dialogo tra tutte le parti interessate.
Per questo, la governance della Fondazione dovrà confermare una rilevante capacità di ascolto delle necessità espresse dalla comunità locale e ben bilanciare l’impiego delle risorse per continuare a rappresentare un fattore importante di crescita e sviluppo del territorio. L’ultimo bilancio ha confermato la straordinaria capacità dell’ente di creare valore e di mettere a disposizione risorse importanti per l’attività erogativa istituzionale: la capacità gestionale risulta essenziale per consolidare e conservare il patrimonio senza trascurare l’esigenza di mantenere un’adeguata redditività a favore della collettività.
Tante sono le iniziative che sono state realizzate, ma ancora di più le sfide che ci attendono, per le quali dobbiamo metterci subito al lavoro proseguendo nel solco tracciato a inizio mandato, lavorando con spirito di squadra e secondo il principio del fare sistema.
Continuerà a essere fondamentale operare come promotori di solidarietà e della coesione sociale, sostenitori d’iniziative di sviluppo, partner di reti e di sinergie collaborative, accompagnatori delle imprese e delle organizzazioni nella realizzazione di progetti condivisi, innovatori nei metodi e nei contenuti nei settori di riferimento. Queste le leve per far crescere ulteriormente la Fondazione e la nostra comunità, un viaggio da intraprendere uniti da un’unica passione: la nostra gente, le nostre radici e un futuro da costruire insieme.
Infine, come dice un celebre aforisma caro a Gianni, non si superano le sfide rendendole più piccole, ma crescendo. Sono certo che grazie al lavoro quotidiano di tutti noi, la Fondazione CRC continuerà a crescere. Questo è un impegno che oggi come neo Presidente mi prendo nei confronti del nostro territorio!
Grazie veramente di cuore a tutti voi!
cs