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Per sempre password

Ne memorizziamo sempre di più, Alcune però le dimentichiamo e altre si rivelano poco sicure: un problema che va di pari passo con i furti informatici. L’intelligenza artificiale può portare una svolta. E liberarci finalmente dallo stress delle chiavi di accesso

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Password dimenticata? L’ossessione di questi ultimi anni (una ventina) potrebbe presto essere ridimensionata a problema secondario grazie all’intelligenza artificiale, che sta diventando un’alleata di chi proprio non riesce a organizzare la propria vita in codici di accesso. Parliamo di combinazioni fondamentali per avere accesso al proprio conto bancario oppure ad altre informazioni di vitale importanza. La questione è complessa. Ognuno di noi è alle prese con decine e decine di stringhe di testo più o meno composite. Ma questo è un altro dettaglio importante: se sono troppo semplici non garantiscono sicurezza, se sono troppo complesse, difficilmente le si potranno imparare a memoria. Eppure, non possiamo più farne a meno: per usare il proprio smartphone, per vedere le fotografie, per avere accesso ai social, per fare un bonifico o pagare una bolletta. Dietro l’angolo spuntano nuove forme di autenticazione. Da un lato più sicure, dall’altro pratiche. Si tratta di sistemi di riconoscimento biometrici come le impronte digitali oppure le scansioni facciali o dell’occhio, semplici link, push notification, codici di autenticazione via sms. Insomma, a quanto pare, dimenticare una password potrebbe non essere più un motivo di stress. Non più tardi del 2019, i furti di password avevano causato l’80% delle violazioni di dati sensibili a livello globale, con conseguenze pesanti dal punto di vista economico sia per i privati sia per le aziende. Secondo uno studio di Ibm, nel 2020 le aziende hanno perso, in media, quasi 4 miliardi di dollari a causa del furto di dati sensibili (negli Usa si sale a quota 9 miliardi).
Già adesso una soluzione immediata e molto pratica appare quella di affidarsi alle app di gestione delle password, i cosiddetti password manager. Prima di tutto, permettono all’utente di utilizzare tutti i suoi account autenticandosi una sola volta. Quelli più completi includono altre funzionalità importanti, come la creazione automatica di password sicure, ovviamente con caratteri alfanumerici maiuscoli e minuscoli, simboli e numeri. Inoltre, i migliori monitorano anche l’elenco personale delle password, per segnalarci quelle che riutilizziamo spesso oppure quelle che risultano compromesse a seguito di violazioni note. Tra le principali tecnologie di autenticazione in grado di superare le classiche password c’è sicuramente quella biometrica. Il sensore presente in alcuni smartphone, per esempio, che consente il riconoscimento facciale (pur con le controindicazioni legate a questioni di privacy). C’è anche l’alternativa del Qr code, sempre più diffusa, e quella innovativa legata all’analisi comportamentale: il riconoscimento dell’utente si basa sui suoi comportamenti. Infine, le prove “zero-knowledge” ovvero la gestione con algoritmo legato a informazioni astratte.

BaNNER
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