Quest’anno la polizia ha festeggiato 170 anni. In quel lontano 1852 l’Italia non era ancora unita e non aveva ancora affrontato due guerre mondiali, la tirannia e la ricostruzione postbellica. In oltre un secolo e mezzo, pur con denominazioni diverse e uniformi legate alla moda e alle esigenze dei tempi, la Polizia è stata ed è al servizio delle comunità. Un “Esserci sempre” appunto che non vuole limitarsi ad uno slogan ma un modo di essere degli agenti a fianco dei cittadini. Lo hanno ribadito il 10 aprile alla festa annuale del Corpo, cerimonia tornata finalmente in presenza dopo due anni. A Cuneo ci si è ritrovati di nuovo nella Sala San Giovanni, presenti il prefetto Fabrizia Triolo, le massime autorità civili e militari, tanti sindaci e l’assessore Icardi per la Regione.
Una cerimonia alla quale erano presenti anche alcuni studenti, ai quali è stato regalato il cappello della Polizia. Ed è proprio quello dell’incontro con gli studenti il tema sul quale il questore Nicola Parisi, che ha fatto gli onori di casa, ha espresso il rammarico: «La pandemia non ci ha permesso di continuare gli incontri per lungo tempo nelle scuole. Sono ripresi da poco. Ai ragazzi cerchiamo di trasmettere il valore della legalità, ad allontanare e bandire la violenza dalla loro vita. Teniamo molto a questi incontri, i giovani devono avere fiducia in noi». L’attività nell’anno è stata incessante, nonostante il grande impegno della Polizia sul fronte della pandemia: sono state quasi 50 mila le persone identificate e 32 mila i veicoli fermati dalla polizia in provincia di Cuneo, poi controlli a decine di migliaia di passeggeri sui treni e di 52 mila viaggiatori dell’aeroporto di Levaldigi. Ancora: 82 arresti, 579 denunce, sequestri record di stupefacenti, ma anche 64 denunce da parte della polizia postale per reati contro il patrimonio, tutti fatti attraverso internet. «I numeri dell’attività non raccontano della passione che anima il nostro lavoro – ha detto Parisi. Nessun agente diventa ex, poliziotti si resta per sempre». Lo ha testimoniato la presenza di Aldo Lambise, poliziotto che ha di recente compiuto 100 anni.
È stato poi il momento dei premi e dei riconoscimenti ai poliziotti. Un attestato di pubblica benemerenza al merito civile è stato assegnato all’assistente capo ora in congedo Claudio Zampolini: il 14 maggio 2014 in località Colombero a Beinette «libero dal servizio, interveniva sul luogo di un incendio divampato all’interno dei capannoni di un’attività commerciale, consentendo l’evacuazione degli abitanti dello stabile adiacente e sgomberando le vie di accesso all’area interessa dall’incendio per favorire l’ingresso dei mezzi di soccorso. chiaro esempio di virtù civiche e senso del dovere». Encomio all’ispettore capo Mariella Faraco e all’assistente capo Flavio Ristorto: a Cuneo il 29 maggio 2017 salvavano una donna che minacciava di buttarsi da un ponte. Encomio all’ispettore superiore Paolo Romero: a Limone il 21 dicembre 2017 «evidenziando spiccate qualità professionali si distingueva in un intervento di soccorso pubblico a favore di una persona colta da malore». Lode all’agente Federico Russo: a Torino il 6 dicembre 2017, dopo indagini, riusciva ad arrestare un bandito che aveva compiuto una rapina a mano armata in un supermercato.
Encomio all’ispettore capo Mariella Faraco, all’assistente capo Luca Bianco, all’assistente capo Massimo Girodengo, all’assistente Alberto Giostra e all’assistente Gianluca Verdone: a Siena il 25 luglio 2017 “evidenziando spiccate capacità professionali ed intuito investigativo partecipavano ad un’operazione di polizia giudiziaria che si concludeva con l’arresto del pericoloso latitante Giuseppe Mastini, detto “johnny lo zingaro” e di altre due persone, rispettivamente per il reato di evasione e favoreggiamento personale». Jonny lo zingaro era evaso dal carcere di Fossano. Lode al sovrintendente capo Adolfo Simonetti e all’assistente capo Mattia Giordanengo: a Canale in frazione Roata il 27 novembre 2017 rintracciavano e denunciavano tre ragazzi «responsabili di aver propagandato idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale, nonché per procurato allarme». Lode all’assistente capo Paolo Airaldi e all’assistente capo Aurelio Borro. A Cuneo il 27 dicembre 2017 «evidenziando capacità professionali svolgevano un’attività di polizia giudiziaria che consentiva di rintracciare un minore, cittadino marocchino, resosi responsabile del reato di rapina in concorso con altri. Infine lode all’agente Dario Briganti e all’agente Sergio Marongiu: lungo l’autostrada Torino Savona, all’altezza di Savona, il 19 gennaio 2018 «evidenziando capacità professionali salvavano una persona anziana in stato confusionale che camminava a piedi, sulla carreggiata autostradale, rischiando di essere investita dalle auto”.
Polizia da 170 anni «Valori per i giovani»
Celebrata anche a Cuneo, in sala San Giovanni, la festa tornata in presenza dopo lo stop da Covid