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“Capire il cambiamento climatico. Acqua, una risorsa insostituibile”, a Cuneo le immagini di National Geographic

Venerdì 29 aprile, alle 15.30, l’apertura al pubblico dell’esposizione allestita nello Spazio Innov@azione

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Venerdì 29 aprile, alle ore 15.30, a Cuneo presso lo Spazio Innov@zione della Fondazione CRC (via Roma 17) apre al pubblico la mostra “Capire il cambiamento climatico. Acqua, una risorsa insostituibile”, organizzata da CRC Innova e Fondazione Artea, con il contributo di Fondazione CRC, in collaborazione con National Geographic Society, con la consulenza scientifica dell’Università di Pavia e prodotta da OTM Company e Studeo group. L’esposizione, sostenuta da Generali Assicurazioni Agenzia Generale di Cuneo, ACDA, Giuggia Costruzioni, AGC e Tesi, resterà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino al 31 luglio, dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 20 e il sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452721, scrivere a info@crcinnova.it o visitare www.crcinnova.it.

Attraverso centinaia di immagini di grandi maestri della fotografia, tra cui Paul Nicklen, Melissa Farlow, Pete McBride, James Balog, Gerd Ludwig, Joel Sartore, e filmati di National Geographic verrà creato un percorso immersivo in cui il visitatore sarà spinto a farsi parte attiva in un’esperienza che, dall’emozione, porterà alla consapevolezza e inviterà all’azione.

La mostra, in particolare, sarà articolata in due parti: una prima parte “emozionale”, i cui contenuti multimediali saranno presentati in due sale del percorso espositivo, attraverso video immersivi e di circa 8/10 minuti di durata ciascuno, con l’utilizzo delle immagini di National Geographic, accompagnati da audio originale, con riferimento all’elemento “acqua” sui temi: la bellezza della natura e gli effetti causati dal cambiamento climatico.

Nella seconda parte, di carattere più informativo e divulgativo, saranno proposti approfondimenti su sei diversi temi: dopo un’introduzione finalizzata a ribadire l’importanza della risorsa acqua come vitale e insostituibile, il percorso si snoderà trattando i temi della gestione sostenibile delle riserve interne come fiumi e laghi, del monitoraggio del regresso dei ghiacci, delle piante come sentinelle del cambiamento climatico, delle tecniche per prevedere e mitigare il fenomeno dei dissesti geologici e delle strategie delle piante per far fronte alla siccità.

“Nell’anno del trentesimo anniversario dalla sua costituzione prosegue il percorso intrapreso dalla Fondazione CRC per promuovere significative iniziative culturali in collaborazione con istituzioni di grande importanza. – dichiara il Vice Presidente della Fondazione CRC Ezio Raviola – Grazie alla partnership con Fondazione Artea e attraverso il nostro ente strumentale CRC Innova, proponiamo a Cuneo una mostra di approfondimento scientifico su una tematica centrale non solo per il nostro territorio provinciale”.

“Siamo lieti di poter portare a Cuneo un’esposizione di così grande impatto e attualità – dichiara Michelangelo Pellegrino, presidente di CRC Innova –. Anche sul nostro territorio provinciale sono ormai evidenti per tutti le conseguenze causate dal cambiamento climatico, tra cui la scarsità di risorse idriche e alcune modifiche del paesaggio. Grazie alle immagini spettacolari e coinvolgenti del National Geographic, la mostra racconterà questo fenomeno e sono sicuro che potrà coinvolgere un pubblico davvero ampio”.

Capire il cambiamento climatico. Acqua, una risorsa insostituibile è un progetto emozionale e di carattere divulgativo che invita a riflettere sulle cause e gli effetti dei mutamenti del clima e le ripercussioni sul pianeta presenti e future. Un progetto – spiega Davide De Luca, direttore della Fondazione Artea – che conferma la proficua e importante collaborazione con Fondazione CRC e con CRC Innova. Una mostra legata al tema della sostenibilità e della salvaguardia del pianeta, realizzata grazie al coinvolgimento di soggetti e istituzioni di altissimo livello come il National Geographic, per i contenuti video e fotografici, e l’Università degli Studi di Pavia, che ha curato l’apparato scientifico e documentale”.