Venerdì 29 aprile, Sveva Sagramola – conduttrice televisiva, autrice e documentarista – riceve dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo la Laurea Honoris Causa in Food Innovation & Management per il suo pluriennale impegno nella promozione delle diverse culture, delle popolazioni e dei luoghi, ponendo lo sguardo anche verso chi non ha accesso a risorse, a strumenti e a beni di prima necessità, stimolando la curiosità, la condivisione e l’empatia e incentivando un pensiero critico sul mondo del cibo e delle produzioni agroalimentari, nel pieno spirito del gastronomo.
Sveva Sagramola si è da sempre mostrata attivamente coinvolta nella divulgazione di saperi scientifici e tradizionali relativi alla storia e alla cultura del cibo, affrontando questi temi con un approccio olistico che coniuga ecologia, antropologia, sociologia, storia ed economia.
Grazie al suo modo di trasmettere contenuti rilevanti con dialoghi aperti e testimonianze dirette provenienti da regioni lontane e talvolta marginalizzate del pianeta come Argentina, Benin, Burkina Faso, Fiji, Mali, Marocco e Togo, è riuscita da sempre a raggiungere un pubblico eterogeneo, stimolandone la curiosità e incoraggiando la riflessione. La sua voce ha portato alla luce tematiche importanti, elevando il ruolo chiave della cultura del cibo in quanto strumento educativo in grado di far conoscere e mettere in contatto le diverse culture del mondo, conciliando le conoscenze scientifiche alle tradizioni popolari.
Il Rettore dell’UNISG Bartolomeo Biolatti esprime soddisfazione: “Con grande gioia apriamo le aule della nostra Università e, dopo un biennio di pandemia in cui abbiamo dovuto sperimentare nuove modalità di incontro e condivisione, torniamo alla consuetudine di una cerimonia corale per accogliere Sveva Sagramola. Il conferimento della laurea honoris causa vuole riconoscere il suo importante operato di autrice e comunicatrice attenta, preparata, garbata, in totale sintonia con lo spirito e la filosofia del nostro Ateneo”.
A questo proposito Sveva Sagramola: “Non avrei mai potuto immaginare di diventare una gastronoma: sono laureata in Antropologia Culturale con una tesi sui pastori Turkana del nord del Kenya, in particolare sull’impatto della crisi climatica e ambientale sul loro stile di vita; e l’antropologia, in quanto interesse alla conoscenza dell’umano, della dimensione dell’essere umano su questa terra, nei suoi rapporti con la natura, con il pianeta che abita, e nei suoi sistemi sociali, è ciò che ha mosso tutto il mio lavoro di comunicatrice, attraverso i programmi da me ideati e condotti e i tanti documentari che ho realizzato per il mondo, indagando, appunto, le culture e le relazioni degli esseri umani con la vita. E quindi diventare gastronoma ci sta, eccome, perché il cibo è una delle principali espressioni culturali di noi umani, e da come lo produrremo in futuro dipende gran parte del destino del Pianeta”.
Il mondo si sta orientando verso la transizione ecologica, nell’ambito di una sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale. Il cibo è al centro dell’attenzione, in quanto custode delle dinamiche che formano il legame indissolubile tra ambiente e persone. Il modo di fare agricoltura, la riprogettazione dei sistemi produttivi, l’educazione al corretto consumo di cibo, il rispetto per i produttori sono solo alcuni degli aspetti da affrontare in questa conversione, che pone al vertice della piramide il valore umano.
In questo momento di nuova consapevolezza, il gastronomo che affronta le realtà del mondo, capisce e spiega, può essere una figura professionale determinante, una guida dotata di visione olistica in un mondo agroalimentare che vuole nutrire tanto lo stomaco quanto la mente. È richiesta un’azione comunitaria che contempla il raccogliere e condividere storie di produttori locali e artigiani, promuovere le varietà autoctone e l’importanza della biodiversità, sensibilizzare verso culture marginalizzate e tenere alta la curiosità che muove il mondo.
Sveva Sagramola
Sveva Sagramola nasce a Roma il 29 aprile 1964. Laureatasi in Lettere Moderne con una tesi in Antropologia Culturale sulla vita dei Turkana del nord del Kenya, si forma professionalmente come documentarista nel programma televisivo Mixer, approfondendo diversi temi sociali, umanitari e ambientali. Questo filo conduttore l’ha portata a guidare diversi programmi come Professione Natura, Timbuctu e dal 1998 ad oggi Geo.
Dal 1999 è testimone di AMREF (African Medical and Research Foundation) di cui ha documentato i progetti umanitari in Africa con i suoi reportage e nel 2011 è stata nominata Cavaliere della Repubblica dal Presidente Giorgio Napolitano.
c.s.