Domenico Dogliani, nato a Salmour nel 1937 ma braidese d’adozione, dal 1960 al 2012 è stato – ininterrottamente – il responsabile delle Relazioni Esterne e Istituzionali di Ferrero Spa, dirigendo in parallelo, per 40 anni, il settimanale Il Nuovo Braidese (fondato assieme a Pietro Fraire). Molto attivo a favore della comunità locale, ha contribuito alla realizzazione della nuova sede della Croce Rossa di Bra e ha promosso il restauro della chiesa di Sant’Antonino durato 8 anni. Da sempre appassionato dell’attività sportiva, da oltre 30 anni è presidente della Polisportiva Palasport Bra. Con l’aiuto di Dogliani abbiamo ripercorso le tappe salienti compiute da un’altra figura centrale per lo sport di Bra: Riccardo Bigone. Assicuratore originario di Torino – scomparso improvvisamente il 21 gennaio 2014 all’età di 69 anni -, Bigone è stato ex atleta e dirigente sportivo, costantemente impegnato a promuovere la pratica sportiva, specie tra i più giovani. Con questo entusiasmo ha prima fondato e poi presieduto il Basket Team ’71 Bra, ricoprendo anche il ruolo di vicepresidente della Polisportiva Palasport Bra. Oggi, al palazzetto dello sport braidese (sito in viale Risorgimento 91), campeggia – vicino all’ingresso principale – una targa a lui dedicata. Tra le altre cose, ha avuto il merito di lanciare la “guardia” racconigese Alessandro Abbio, legato per il basket piemontese anche a Bra, Torino e Alba. Un lascito sportivo davvero di spessore quello “firmato” da Riccardo Bigone.
Dogliani, chi era per lei Riccardo Bigone?
«Era una figura molto conosciuta e stimata. Un assicuratore parecchio preparato e decisamente professionale. Soprattutto, era un grande sportivo. Proprio per questa sua attitudine, l’ho voluto al mio fianco fin dalla costituzione della Polisportiva Palasport Bra (avvenuta nel 1990). Nel 1971, invece, assieme alla moglie Marisa, diede inizio alla società di pallacanestro braidese Basket Team ’71, con lo storico sponsor Abet Laminati. Fu il presidente del club fino al 2001. Scoprì e lanciò un grandissimo campione come Alessandro Abbio…».
La Polisportiva Palasport Bra, fin dagli inizi, ha avuto una mission ben precisa…
«Fu costituita per gestire, su incarico dell’Amministrazione Civica dell’allora sindaco Roberto Dellarossa, il palazzetto dello sport di viale Risorgimento che è stato, da sempre, il maggior complesso sportivo della città e che fu inaugurato nel 1971. Nel 1990 la Cassa di Risparmio di Bra, allora presieduta da Pietro Fraire, dovette (a seguito del Decreto Amato, secondo cui le banche non potevano più gestire direttamente gli impianti sportivi) cederlo al Comune con l’impegno di coprire il costo degli interventi per la messa a norma di sicurezza delle gradinate con la sostituzione dei servizi e delle docce».
Bigone cosa ha lasciato allo sport braidese?
«Era uno sportivo a tutto tondo. Tifoso del calcio, è stato anche cronista sportivo, collaborando pure con Tuttosport. Amante del pallone e, ovviamente, del basket. Uno sportivo completo che ha compreso quali fossero le esigenze degli sportivi, soprattutto per quanto riguarda le strutture. Da questo punto di vista, Bra è uno dei centri più attrezzati a livello provinciale. Qui si praticano discipline come l’hockey su prato (nelle Serie A1 maschile e femminile) e ci sono impianti per il tennis all’avanguardia… tra campi coperti, in terra rossa, erba e GreenSet. C’è anche un rettilineo coperto di 60 metri per l’atletica leggera, senza dimenticare il complesso attiguo al Santuario della Madonna dei Fiori – intitolato agli Atleti Azzurri d’Italia – e quelli di calcio che portano il nome di Attilio Bravi. Hanno un ruolo importante il Tennis Club Match Ball e l’Atletica Avis Bra Gas. Insomma, il complesso di Bra è un fiore all’occhiello che non ha nulla da invidiare a quelli di città più grandi».
Il momento che ha regalato a Bigone più emozioni?
«Di sicuro le tante situazioni vissute con la pallacanestro. L’ha portata lui a Bra, avviando il minibasket. Ha cresciuto piccoli talenti, dando lustro e importanza a una società di riferimento per tutto il Piemonte, che ha di recente implementato il proprio raggio d’azione con il progetto Langhe Roero Basketball».
Chiudiamo con il torneo giovanile organizzato proprio per ricordare Bigone…
«Una bellissima iniziativa. Riccardo, oltre a puntare sui giovani, è stato anche un grande organizzatore di eventi sportivi. E poi ha creduto nella città di Bra come trampolino e terreno fertile per il basket».