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Colpo di calore? No, grazie

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Con l’ormai prossimo arrivo delle alte temperature, praticare alcuni tipi di sport che implicano sforzi fisici importanti può risultare pericoloso. Questo a causa del rischio di incorrere nel cosiddetto col­po di calore, che si verifica quando il corpo diventa incapace di controllare la propria temperatura dopo essersi esposto a temperature eccessivamente elevate. Questo aumento incontrollato della temperatura può causare danni, a volte irreversibili, agli organi vitali come cuore, polmoni, reni, fegato e cervello e può addirittura portare alla morte. Cosa fare per prevenirlo? Ecco i nostri cinque consigli.

1.PRIMA DI RISCALDARCI… RAFFREDDIAMOCI
Abbassiamo la nostra temperatura corporea pre, durante e dopo la pratica sportiva. Come? Immergendoci in acqua fredda (da fare solo prima e dopo un’eventuale gara, altrimenti la cosa potrebbe farci perdere un po’ troppo tempo…); ingerendo liquidi freschi (4°C o poco più) o, addirittura, ghiaccio (circa mezzo litro, suddiviso in sei somministrazioni ogni cinque minuti per evitare effetti collaterali); indossando indumenti raffreddanti o semplicemente inserendo cubetti di ghiaccio in tasche impermeabili.

2.BEVIAMO RESPONSABILMENTE, SENZA PERÒ PERDERE CERTE OCCASIONI…
L’idratazione aiuta a prevenire il colpo di calore, ma la sovraidratazione va evitata. Ingerire troppi liquidi a poche ore dalla pratica sportiva può portare a iponatriemia e, quindi, a inficiare le prestazioni. Al contrario, dopo lo sport, beviamo almeno mezzo litro d’acqua per ogni chilo perso e ingeriamo cibi ad alto contenuto di acqua (frutta e verdura), oltre a sali minerali. Alcol ovviamente da evitare, a meno che non si tratti di un irresistibile vino rosso d’annata…

3.IN VACANZA AL CALDO PER RIMETTERSI IN FORMA
Abbiamo scelto San Vito lo Capo per le vacanze e per rimetterci in forma? Ogni giorno abbiamo previsto un’oretta di corsa? Ecco il piano perfetto per subire un colpo di calore. Prima dobbiamo far acclimatare il nostro corpo. L’ideale è allenarsi per 10 giorni esponendosi al calore per 2-4 ore ogni volta. Nei primi due-tre giorni l’allenamento dovrebbe essere piuttosto blando (15-20 minuti), per poi aumentare gradualmente in termini di lunghezza e intensità.

4.ESCHIMESI E SUDANESI
Non tutti risentiamo del caldo allo stesso modo: dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti e adattare la performance. Eschimesi o sudanesi, di fronte al caldo estremo il sistema cardiovascolare di ciascuno è messo a dura prova: di conseguenza, il ritmo e la durata della prestazione andrebbero aumentati progressivamente dopo un inizio lento. Molto importante è anche l’igiene di vita. Chi dorme male o ha problemi di vomito, dissenteria o febbre è più vulnerabile. Lo stesso vale per chi assume diuretici o alcolici.

5.CHI HA DETTO “K-WAY”?
Spesso, si vedono runner correre sotto il sole estivo con il k-way (per perdere peso?). È una pratica da evitare perché limita la traspirazione. Utilizziamo materiali leggeri, traspiranti, non troppo aderenti e, possibilmente, di colori chiari. In parallelo, affidiamoci a materiali tecnici (dry-fit) che non assorbano troppo il sudore e, quindi, non si appesantiscano. Un cappello (la visiera, però, rischia di essere un impiccio se giochiamo a calcio e siamo dei bomber alla Aldo Serena), specie se inumidito, può risultare funzionale.