Capacità di guidare la bici fuori dall’ordinario, tenacia e simpatia. È l’identikit di Jacopo Mosca, uno dei tre cuneesi al via del Giro 2022. Il ciclista del team Trek-Segafredo, in realtà, è cresciuto a Osasco, nel Torinese, ma essendo nato a Savigliano correrà la “Sanremo-Cuneo” come un atleta di casa, o quasi.
Jacopo Mosca, il suo ricordo più bello al Giro?
«Il Giro 2020 con la 20esima tappa, la “Alba-Sestriere”, che passò proprio nel paese in cui sono cresciuto, Osasco. Lungo le strade c’erano tutti i miei concittadini. Mi vengono ancora i brividi».
Il suo percorso preferito – in provincia di Cuneo – per allenarsi?
«Da quando non abito più a Osasco capito di rado nel Cuneese. Ogni tanto, comunque, pedalo in Valle Po».
Il suo luogo del cuore nella Granda?
«Savigliano, la città in cui sono nato».
Nel tempo libero?
«Mi piace cucinare, cimentarmi in nuove creazioni. E poi mi diverto a mettere a punto la bicicletta…».
Momento goloso. Cosa mangia e cosa beve?
«Il mio cibo preferito è la carne rossa: una bella bistecca al sangue è il top! Cosa bevo? Non sono un intenditore di vini – anzi, non ci capisco davvero nulla – ma, se devo scegliere, dico vino rosso».
La musica preferita?
«Quella di Ligabue: mi piace tutto il suo repertorio».
Il motto preferito?
«È in piemontese ed è un invito… a pungersi con le ortiche! (ride, nda)».
La pazzia più grande che ha fatto nella vita?
«Ne ho fatte troppe, in bici, quando ero piccolo. Meglio non dirle per non dare il brutto esempio…».
La cosa più emozionante che le è successa finora?
«Il mio primo Giro, nel 2018».
Un consiglio a chi sogna di diventare come lei?
«Mai smettere di inseguire i propri sogni. E impegnarsi sempre al massimo in quello che si fa».