La due giorni a base di alta cucina e dei più celebri nomi della pizza ha confermato l’unicità di Bra, Raschera e Toma Piemontese Dop

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Il successo di Bra, Raschera e Toma Piemontese è uno di quelli destinati a durare a lungo nel tempo. Il weekend a base di alta cucina che si è tenuto a Scarnafigi dal 30 aprile al 1° maggio ne è stato un’ulteriore, tangibile, conferma.
La cultura culinaria che contraddistingue la storia gastronomica del nostro paese è stata rappresentata, infatti, a trecentosessanta gradi da alcuni dei nomi più celebri che si sono dati appuntamento nella Città dei Formaggi per esaltare le tre perle casearie del Piemonte nel miglior modo possibile. Il passato, il presente e il futuro si sono riuniti per mettere in luce come simili eccellenze sappiano legare una genuinità che è, da sempre, alla base del loro successo, a una versatilità estrema che li vede ingredienti perfetti all’interno delle ricette più variegate. Dallo show cooking a opera dell’Associazione Cuochi Alta Etruria (che, insieme all’Associazione Cuochi Torino, fa parte dell’Acir) ha avuto inizio un viaggio nel tempo tra Medioevo e Rinascimento dove, in collaborazione con lo chef originario della Val Tanaro Paolo Pavarino, molteplici creatività e ingegni hanno creato una sinergia di forze ed esperienze per dar vita a qualcosa di innovativo e particolare: i piatti tipici dell’epoca di Dante attualizzati con Bra, Raschera e Toma Piemontese. Mentre Gianfra­n­co Giannetti narrava con dovizia di particolari le peculiarità della cucina del tempo, i cuochi si avvicendavano ai fornelli, sfornando alcune chicche inaspettate, impreziosite dai sapori unici di questi tre tesori del nostro territorio: l’Asanas, l’Ova plena, la Tria genovese e le Crespelle soffiate. Ricette antiche che hanno riscosso un grande successo tra i presenti i quali hanno degustato pietanze insolite, in cui il passato si sposa con il presente di simili formaggi che rappresentano, da secoli, un punto di riferimento per la nostra zona, e non solo. E che dire allora del futuro? Il domani che verrà ha ricevuto un omaggio che sancisce il legame con un territorio da sempre fucina di materie prime ineguagliabili: i nati del 2021 di Ruffia e Scarnafigi sono stati premiati con una forma di Bra, o Raschera, o Toma Piemonte­se e con una cassetta di mele offerta da Joinfruit per suggellare quanto per i Consorzi di tutela sia fondamentale partire dagli insegnamenti di ieri per investire nel domani. Il benvenuto all’interno della comunità scarnafigese è stato poi ulteriormente sottolineato dal sindaco Riccardo Ghigo che ha consegnato a ogni nato un buon auspicio di 100 €, un gesto di grande valore che parte dalla considerazione della famiglia “quale soggetto centrale, in grado di assumersi la responsabilità dei compiti di cura e soddisfacimento delle esigenze primarie dei propri membri”.
Il giorno dopo è stato il turno del piatto simbolo dell’italianità nel mondo, capace di accendere la luce negli occhi di grandi e piccini: la pizza. I nomi più noti di questo presente universale, Luciano Sorbillo, Gabriele Gianotti, Pietro e Antonio Sbreglia, Danny Canzano, lo chef delle star Giuseppe Colletti, in collaborazione con Matteo Doda, hanno trasformato le vie della Città dei Formaggi in una vera e propria pizzeria a cielo aperto, sfornando fragranti declinazioni di questo ambasciatore della nostra cultura culinaria. Protagonisti, naturalmente, il Bra, il Raschera e la Toma Piemontese, tre formaggi che rendono speciale ogni accostamento di aromi: dai porri alla salsiccia, ai peperoni, passando attraverso i wurstel, in una versione ad hoc studiata per i più piccoli.
Un trionfo di aromi per un appuntamento fisso sul calendario dei Consorzi che, mai come dopo questi due anni, hanno fatto coincidere il nome di Fiera di Primavera con un concetto di fioritura e, soprattutto, di rinascita. Nel miglior modo possibile.