Sono alcuni dei pensieri raccolti tra gli studenti che hanno partecipato alla prima edizione del salone del Volontariato che si è svolta a Cuneo venerdì 13 Maggio in Piazza Foro Boario. L’iniziativa, promossa dal CSV Società Solidale e dalla consulta provinciale studentesca in collaborazione con il Comune di Cuneo, ha permesso a 36 associazioni di volontariato del territorio di incontrare quasi un migliaio di studenti. Un’occasione fondamentale per capire come si possano avvicinare i giovani al volontariato: le associazioni presentano le loro attività e si confrontano con i ragazzi per capire che cosa cercano e che cosa può appassionarli.
Valentina Fida, referente delle azioni che riguardano i giovani, la scuola e volontariato del CSV Cuneo: “ Il salone del volontariato è stato voluto dai giovani ed è questo l’aspetto più importante di questo evento. La Consulta provinciale studentesca ci ha contattati per costruire questo appuntamento e abbiamo lavorato fianco a fianco per creare un momento di incontro e confronto tra gli studenti e le associazioni. Abbiamo cercato di capire perché mancano i giovani nelle associazioni di volontariato. Queste giornate ci hanno fatto capire che la soluzione è chiederlo a loro, solo così possiamo comprendere di quali spazi hanno bisogno, solo così possiamo raccogliere idee nuove e aiutare questi studenti a diventare cittadini attivi, a diventare volontari.”
Antonio Moschella, Presidente consulta provinciale studentesca: “L’esperimento che abbiamo voluto fare quest’anno con i giovani della consulta è stato quello di provare ad avvicinare gli studenti al volontariato. Abbiamo capito che per realizzare qualcosa di importante era necessario lavorare in rete: la collaborazione con il CSV è stata essenziale per costruire questo bel momento di incontro e confronto.”
In piazza Foro Boario erano presenti anche i ragazzi dell’istituto Grandis di Cuneo che hanno aderito al progetto di Peer Education promosso nell’ambito del progetto di Servizio Civile del CSV di Cuneo “Le cose che abbiamo in comune”. Questi giovani si sono messi in gioco e si sono messi in ascolto dei pensieri dei loro coetanei: quali sono le parole che fanno stare male? Cosa faresti per evitare le discriminazioni? Questo confronto è stato essenziale per aiutare i loro pari a comprendere che per fare la differenza è essenziale pensare alle parole senza mai voltare la faccia.
Sui social Facebook e Instagram, e nelle storie in evidenza di Instagram, è possibile visualizzare le fotografie di questo bel momento di incontro e confronto che ha generato tanto entusiasmo in tutti i partecipanti: studenti e volontari.
cs