IDEA lo aveva incontrato nel corso di un convegno organizzato da Be4 Innovation di Gabriele Zanon e successivamente intervistato. Il giovane atleta, determinato quanto coraggioso proprio in quell’occasione svelò che si stava allenando per un’impresa che rappresentava il suo sogno: scalare l’Everest, senza gambe, né ossigeno. Un progetto che Be4 Innovation scelse di sostenere in qualità di sponsor e che oggi si può dire un successo per il paratleta lucchese 35enne, già vice campione paralimpico europeo nella “4×100”, stesso titolo per i campionati del mondo e un medagliere da far invidia…
Ed il 23 marzo è partito verso l’impresa che si concluderà il 3 giugno. Tre mesi duri, durissimi. Con lui, l’amico fraterno Luca Montanari, con il quale ha formato la cordata che dal campo base li ha conotti, attraverso le fasi di acclimatamento, alle successive basi fino a raggiungere la vetta, facendo diventare Lanfri il primo sportivo pluriamputato ad aver raggiunto senza ossigeno il tetto del mondo, la vetta più alta, il sogno di ogni scalatore, l’Everest. Quando ha toccato gli 8848 metri della cima, erano le 6, ora locale. Un’impresa sportiva eccezionale, un’avventura che, otre lo sport, è anche tanto altro: la realizzazione di un sogno, simbolo di abnegazione, della ferrea volontà di darsi degli obiettivi, puntare ogni volta a superarsi, realizzare i propri sogni. Il paratleta ha raggiunto in queste ore anche un altro primato, quello di aver corso in 9 minuti e 48 secondi il miglio all’altezza più elevata del mondo.