Dopo due anni di pandemia riparte l’attività dell’associazione Donne per la Granda. Una Onlus, associazione senza scopo di lucro, nata 12 anni fa e che ad oggi conta ben 337 socie. Il primo appuntamento a Fossano Cussanio è servito a rinnovare le cariche sociali. è stata riconfermata all’unanimità presidente Giovanna Tealdi (fondatrice con altre dell’associazione), come pure vice presidente vicaria Anna Messa di Bra, seconda vice presidente Raffaella Gramaglia di Costigliole Saluzzo e tesoriera Maria Antonietta Veglia di Villanova Mondovì.
A ricoprire il ruolo di segretaria è stata eletta Debora Cappellino di Cuneo. Le altre consigliere elette sono: Silvia Ferrero di Monticello d’Alba, Isabella Concas e Margita Marcova di Bra, Lorena Bellino di Chiusa Pesio, Ingrid Brizio di Dronero, Alessandra Carle e Laura Menardi di Cuneo, Raffaella Giuliano di Centallo, Tiziana Achino di Mondovì, Silvia Perona di Saluzzo e Elisa Reviglio di Racconigi.
Donne per la Granda è un’associazione culturale, di donne che vogliono fare qualcosa di concreto per il proprio territorio: «È aperta a tutte, lavoratrici o pensionate – dice la presidente Giovanna Tealdi -. Basta pagare una quota iniziale di adesione di 50 euro». Ora si tratta di ripartire, dopo due anni di isolamento, molto complicati. «Stiamo ricominciando, con calma. Bisogna riabituarsi ad uscire, a stare con gli altri. Ora prepareremo un programma di iniziative». Appuntamenti culturali, come la presentazione di libri, e molti convegni sugli argomenti più disparati. «Abbiamo presentato molti libri della nostra socia Franca Benedusi, definita una Fenoglio al femminile. Scrive racconti avvincenti di donne delle nostre terre. Abbiamo ospitato Aldo Cazzullo che, tra le altre opere, ha scritto “Le donne erediteranno la terra” sulle donne di Langa».
Le iniziative dell’associazione sono molte: «Ci piace anche condividere quelle delle nostre socie – aggiunge Tealdi – di recente abbiamo partecipato all’inaugurazione della mostra dei tulipani a Pralormo. La Contessa Consolata è originaria del cuneese, di Caramagna, ed è una nostra socia».
Un’altra iniziativa che l’associazione Donne per la Granda ha condiviso è il festival dell’Anima, di cui si occupa la socia Natascia Chiarlo, e che a Cervere ospita ogni anno grandi nomi. Molto interessanti per le aderenti sono state, negli anni scorsi, le visite al Parlamento Europeo, rese possibili da Gianna Gancia, parlamentare e socia di Donne per la Granda.
L’unico argomento del quale l’associazione non si occupa è la politica: «Non ci interessano partiti o elezioni» dice Giovanna Tealdi. Anche se lei di politica se n’è occupata parecchio, dopo una carriera in Coldiretti: «Mi occupavo di formazione soprattutto – racconta -. Negli anni ’80 ho deciso di buttarmi in politica».
Nel 1987 viene eletta in Parlamento per la Democrazia Cristiana. «Erano anni di battaglie, soprattutto per i diritti delle donne e io ho sempre cercato di fare la mia parte – dice Tealdi -. Presentai una proposta di legge per introdurre l’indennità di maternità, già prevista per le lavoratrici dipendenti, anche per le autonome. E venne approvata. Fu un passo avanti importante, anche se c’è ancora molto da fare per le donne». Lavorando insieme. «Spero che dopo questi ultimi due anni di rallentamento della vita sociale dovuto alla pandemia, si possa ritornare ad organizzare, come Donne per la Granda, tante interessanti iniziative in presenza – sottolinea Tealdi -. Nel corso degli anni la nostra associazione ha organizzato numerosi convegni ed eventi per far conoscere persone, in particolare donne, che si sono distinte nella valorizzazione del ruolo delle donne della nostra terra cuneese e piemontese. Esempi importanti del valore ancora troppo poco riconosciuto delle donne. Non abbiamo ancora occupato tutto lo spazio che ci compete».
Lo dimostrano i dati forniti dalla Regione: le donne piemontesi hanno un tasso di occupazione più basso degli uomini, ma al crescere dei livelli di istruzione le distanze diminuiscono. Il “premio” dell’istruzione risulta relativamente più elevato per le donne. Nel 2020 l’occupazione femminile (25-64enni) con bassa istruzione è al 47,8 per cento mentre quella delle donne con alta istruzione sale all’80 per cento. In termini di distacco dagli omologhi maschi: la differenza del tasso di occupazione di chi ha bassa istruzione tra uomini e donne è di quasi 25 punti percentuali a sfavore delle donne. Questo gap diminuisce a 14 punti percentuali tra gli occupati maschi e femmine con media istruzione e si riduce per coloro che hanno un’alta istruzione a poco meno di 5 punti percentuali.