In attesa della grande festa di inaugurazione in programma sabato 28 maggio, in questi giorni all’interno di Parco Parri sono state posizionate le sculture degli artisti Carlo D’Oria, Gabriele Garbolino Rù ed Elio Garis, parte della mostra “Meccaniche dell’esistenza” organizzata dall’associazione grandArte nell’ambito della rassegna provinciale “grandArte2022 – Help Humanity, ecology, liberty, politics”. L’esposizione è articolata in due spazi, Parco Parri e palazzo dell’F5 (di fronte alla chiesa del Cuore Immacolato).
Carlo D’Oria esplora in tutta la sua produzione il tema della fragile e precaria condizione umana che affronta nella polarità tra individualità e moltitudine. Il suo universo è popolato di figure stilizzate ed essenziali, di corpi condotti alla loro estrema e rarefatta geometria. Il disegno, anch’esso asciugato fino a diventare una linea, fa da contrappunto alla pesantezza della materia. I Titani che rappresentano le forze primordiali, che danno vita alla natura stessa, sono metafora della forza che offre il senso di appartenenza a una comunità.
Tutta la scultura di Gabriele Garbolino Rù, si gioca su equilibri interni, interiori, intimi. La sua opera è incentrata sulla “singolare ricerca sul volto e sulla figura, tendenzialmente frammentate o ingigantite in scala monumentale, realizzate in marmo, bronzo, ma sempre più spesso in algido alluminio, in ghisa pesante o in ferro acidato, tendono a trasfigurare i soggetti in una dimensione “altra”, parallela e simbolica, fortemente suggestiva, ma allo stesso tempo elegantemente destabilizzante”.
Elio Garis dal 1989 ha realizzato numerose opere pubbliche usando materiali diversi: bronzo, marmo, cemento, acciaio inox, acciaio corten, ghisa e legno, molte di grandi dimensioni, alternando forme dall’inconfondibile segno aereo ad altre di impianto più figurativo. A Cuneo presenterà due opere realizzate in vetroresina: “Cresta dell’onda” ed “Elissoide”, di grande impatto visivo che segnano importanti momenti della sua straordinaria capacità creativa.