L’ondata di piogge intense e grandinate che si è abbattuta sul Piemonte ieri pomeriggio (martedì 24 maggio) e stanotte ha causato gravi danni all’agricoltura. “I nostri tecnici sono al lavoro dalle prime ore della mattinata per effettuare i rilievi nelle zone colpite dal maltempo – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – e ci stanno segnalando situazioni preoccupanti, soprattutto per quanto riguarda il comparto frutticolo”. Confagricoltura Piemonte evidenzia che c’è il rischio di vedere pressoché azzerata la produzione di mirtilli. “In Valle Po, Valle Bronda, nel Saluzzese e in particolare nei comuni di Revello e Barge – dichiara Roberto Abellonio direttore di Confagricoltura Cuneo – registriamo danni di grave entità alle coltivazioni frutticole, in particolare per quanto riguarda i piccoli frutti”.
La coltivazione del mirtillo, fanno rilevare i tecnici di Confagricoltura, è prossima alla raccolta e la grandine che si è abbattuta con violenza in molti casi ha azzerato la produzione: sono caduti i chicchi grandi come noci con una violenza inaudita, scrollando le piante e facendo cadere a terra i frutti. In provincia di Cuneo è concentrata la maggior parte (80%) degli impianti di mirtillo della regione: complessivamente in Piemonte le superfici superano i 560 ettari, coltivati da oltre 1.000 aziende. Nella zona del Saluzzese si registrano danni gravi anche per quanto riguarda gli altri piccoli frutti e sugli impianti di albicocco.
I fenomeni estremi che si registrano con sempre maggiore frequenza mettono a repentaglio le produzioni agricole. Confagricoltura sottolinea che ricorda che le compagnie assicurative stipulano con difficoltà crescente e a costi sempre più elevati polizze per la copertura dei danni. “Occorre intervenire con strumenti nuovi a tutela delle produzioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo – individuando con le compagnie di assicurazione termini e modalità per consentire all’impresa agricole di attutire i rischi del maltempo. La nuova politica agricola comunitaria ci offre indicazioni al riguardo, che insieme ai consorzi di difesa dovremo studiare bene per individuare nuove modalità di adesione alla difesa dalle calamità atmosferiche a costi sostenibili”.