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L’opinione di Giancarlo Giorgetti

«Boccata d’ossigeno per un settore in crisi, nella direzione di una mobilità sempre più sostenibile. Era importante partire, troveremo soluzioni»

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IL FATTO
arrivano i nuovi incentivi per il settore automotive, ma la scadenza dei 180 giorni per le consegne è una forte limitazione. Il ministro ha promesso modifiche e proroghe

Dal 16 maggio scorso è possibile sfruttare materialmente i nuovi incentivi auto e moto 2022, per effetto dell’avvenuta e tanto attesa trascrizione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto però prevede che gli incentivi siano validi su vetture consegnate entro un massimo di 180 giorni dall’ordine, un termine decisamente restrittivo, con l’industria di settore impegnata a fronteggiare varie crisi tra cui quella dei chip, delle materie prime e le conseguenze della guerra in Ucraina.
Nei giorni scorsi ci ha pensato il ministro dello Sviluppo Economico a portare un segnale di ottimismo, annunciando che alla norma saranno al più presto apportate alcune necessarie modifiche. Lo ha fatto intervenendo all’Automotive Dealer Day di Verona, davanti alla stessa platea dell’industria automotive.
Il primo obiettivo sarebbe quello di introdurre una proroga sui tempi di consegna delle auto, «tuttavia – ha detto Giorgetti – serve un aiuto del Ministero dell’Economia per trovare un varco». In ogni caso, qualche soluzione sarà trovata. «Per il momento era importante partire, sui limiti temporali ci sarà tempo per intervenire», ipse dixit.
Ci sono anche altri dettagli da definire. Nel decreto, per esempio, manca una norma che si occupi delle auto usate ma comunque di nuova generazione, ovvero poco inquinanti proprio come le nuove vetture eppure formalmente escluse dai bonus.
Gli incentivi auto per chi acquista possono arrivare fino a un contributo di 5 mila euro per una vettura elettrica con contestuale rottamazione di un veicolo inferiore alla classe Euro 5. Quindi i “paletti” ancora una volta non mancano, ma il segnale è stato lanciato. I concessionari avranno a disposizione probabilmente un “click day” per prenotare l’accesso alle agevolazioni, fino a esaurimento risorse.
Ha commentato il ministro Giorgetti: «È realtà una misura che ho fortemente voluto. Una boccata d’ossigeno per un settore in sofferenza ma anche un’opportunità per un cambiamento verso una mobilità sostenibile che valorizzi anche la nostra industria di settore». Le imprese risultano per ora escluse ma «con l’aiuto del ministro dell’Economia, Franco, cercheremo di trovare una strada». La scelta di privilegiare il cambio delle auto Euro 4, va nella direzione di dare auspicabilmente un sostegno alle famiglie più bisognose.
Insomma, primi passi verso una maggiore sostenibilità di un settore che ha subìto effetti durissimi dalla crisi e che, al tempo stesso, ha l’obbligo di procedere verso una svolta green che non è più un’opzione ma un obbligo, qualcosa di ineludibile. E allora, ogni assist da parte della politica può risultare prezioso, anzi fondamentale.