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Mondovì, si vota tre domande per tre schieramenti

Dopo Cuneo, prosegue la nostra panoramica sui candidati per le amministrative del 12 giugno in 19 comuni della Granda

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Mancano ormai solo due settimane all’appuntamento del 12 giugno. In tutta Italia si torna alle urne per i referendum abrogativi in tema di giustizia e per le amministrative.
A questo proposito, in provincia Granda sono 19 i comuni chiamati al voto. La scorsa settimana su IDEA abbiamo passato in rassegna i candidati per il capoluogo, Cuneo. Stavolta procediamo, sempre seguendo l’ordine del sorteggio delle liste (in totale 18, divise in tre schieramenti), con le candidature presentate a Mondovì: si tratta di Enrico Ferreri (centrosinistra) dirigente medico dell’Asl Cn1 e direttore del distretto Mondovì-Ceva in pensione; Enrico Rosso (centrodestra) architetto; Luca Robaldo che attualmente è già assessore del Comune.
Tra sette giorni, prima quindi della tornata elettorale, ci dedicheremo anche all’analisi dei candidati di Savigliano. E alla vigilia delle votazioni, chiuderemo il nostro viaggio elettorale con una panoramica su tutte le altre piazze coinvolte in provincia di Cuneo.
Come ricordato, i comuni nei quali si andrà al voto per quanto riguarda la Granda sono 19 e più precisamente: Cuneo, Mondovì, Savigliano, Argentera, Bagnolo, Barge, Bastia Mondovì, Bene Vagienna, Borgo San Dalmazzo, Brossasco, Cravan­zana, Demonte, Frabosa Soprana, Monastero di Vasco, Monterosso Grana, Racconigi, Rittana, Salmour, Sommariva Bosco.
Ai candidati di Cuneo e ora di Mondovì abbiamo rivolto tre domande per capire, in base alle risposte, idee e programmi in prospettiva.

 

1_Le qualità che rendono unica Mondovì?
2_Il progetto più importante da attuare per la città?
3_Come immagina che sarà Mondovì tra 5 anni?

ENRICO FERRERI 68 anni
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) «Mondovì è una città particolare, disomogenea, molto vasta, tutte caratteristiche peculiari che la rendono molto bella da vedere, visitare, vivere. Ma, allo stesso tempo, è anche difficile da gestire, soprattutto a livello di trasporti pubblici, avendo più centri storici. Inoltre è una città degli studi (che va valorizzata maggiormente sotto questo punto di vista) ed ha potenzialità nel commercio, nell’artigianato e nella tradizione agricola. Una città complessa, per la quale bisognerà avere visione amministrativa di insieme».
2) «Il progetto più importante è rendere Mondovì più vivibile e compatibile per i giovani, i quali, dopo averci studiato, decidano di rimanervi per la vita, ricreando un tessuto produttivo, artigianale e commerciale, lavorando anche sul comparto agricolo: molti giovani delle frazioni, infatti, vogliono proseguire le attività agricole di famiglia. Insomma, l’obiettivo è puntare sulle nuove generazioni. E poi investire sulla cultura, con una visione di insieme, un filone unico di attività culturali durante l’anno. Infine, bisognerà operare sulle criticità sanitarie del territorio».
3) «Al di là dei programmi, che sono molto simili fra di loro, è lo stile che desidero cambiare: un’Amministrazione vicina alle persone, soprattutto a coloro che, ad oggi, non si sentono ascoltati. Se sarò sindaco, lo prometto, sarò sempre a fianco dei cittadini e la mia Amministrazione ricucirà il rapporto con gli altri comuni, in modo che il territorio possa lavorare insieme, anche per accedere ai fondi ed ai progetti in ambito europeo. Ricominciamo da qui: se ci riusciremo, mi immagino e mi auguro, fra cinque anni, una Mondovì più confortevole per chi ci vive, abita, lavora, studia».
Sostenuto da: Partito Democratico, Lista civica per Ferreri sindaco, Mondovì Coraggiosa

ENRICO ROSSO 50 anni
1) «I punti di forza sono i settori da cui deve partire il rilancio della città: il primo, quello più in sofferenza, è il commercio, sul quale ci vorrà una programmazione con incentivi mirati: risorse per l’apertura di bar e ristoranti in modo da rivitalizzare il centro storico, puntando anche sui dehors (seguendo l’esempio di Cuneo), calmierare le locazioni dei locali sfitti che possono essere riutilizzati. Il secondo è la potenzialità turistica: calendarizzare, due volte al mese, una serie di manifestazioni ed eventi, per far rivivere la città, renderla attrattiva sia per i residenti, sia per chi arriva da fuori. Infine, il decoro urbano, per una città più curata ed ordinata, un biglietto da visita per i fruitori».
2) «Il progetto più importante è senza dubbio la costruzione, seguendo i principi di ecosostenibilità e risparmio energetico, di un centro polivalente, utilizzabile sia dalle società sportive, sia per eventi culturali, spettacoli, concerti, iniziative in campo sociale, momenti di aggregazione. La sua collocazione, a pochi passi dal centro storico, potrà dare beneficio alle attività commerciali e della ristorazione e riqualificherebbe tutta l’area circostante. Inoltre, puntiamo alla realizzazione di una scala mobile coperta che colleghi l’altipiano e Breo, incentivo alla pedonalizzazione e, di conseguenza, alla riduzione del traffico veicolare e dell’inquinamento»
3) «Mondovì necessita di un cambiamento radicale: è una città, purtroppo, spenta, immobile, priva di programmazione. Ha bisogno di una connotazione definita, rispetto alle altre “sorelle” della Granda e di nuove energie per riportarla centrale e capofila del monregalese. Per questo sarà fondamentale una cantierizzazione delle opere pubbliche, sulle quali si caratterizzerà il cambiamento, visibile, di una città che non può più permettersi di rimanere ferma.
Sostenuto da: Grande Mondovì, Unione di Centro, Fratelli d’Italia, Mondovì Attiva, Forza Italia, Lega, Ideali in Comune

LUCA ROBALDO 36 anni
1) «Mondovì ha due tratti che la contraddistinguono: il primo, la storia, importante nel suo ruolo istituzionale e politico, un orgoglio che deve responsabilizzare tutta la nostra coalizione, la quale dovrà essere all’altezza della tradizione della città. La seconda, la posizione: Mondovì è a pochi chilometri dal mare, dalla montagna e da Torino. Un elemento fondamentale che ci permette di guardare con rinnovato spirito alle nostre potenzialità turistiche, soprattutto di tipo “slow”».
2) «Il nostro obiettivo è di dare un’identità definitiva alla città, farle trovare la propria strada che, secondo noi, dovrà essere quella culturale. L’Amministrazione uscente ha lavorato molto sotto questo punto di vista, ma ora bisogna completare l’ultimo miglio, per rendere Mondovì riconosciuta ed appetibile a livello turistico. Inoltre, prestare una forte attenzione sul lavoro e l’impresa: sfruttando la nostra posizione, direttrice fra Torino e Savona, con la Liguria alle spalle. Puntiamo alla ripartenza della zona industriale come area di sviluppo sostenibile. Riassumendo, la prossima Giunta dovrà disegnare, concretamente, la Mondovì del futuro, declinandone lo sviluppo».
3) «Fra cinque anni mi immagino una Mondovì protagonista, che ha proseguito con successo il suo percorso di rilancio, dal punto di vista culturale, lavorativo e turistico. E, sottolineo, una città solidale, caratteristica che ha sempre dimostrato di possedere, occupandosi unitamente delle tematiche principali, nonostante la situazione internazionale, l’aumento dei prezzi delle materie prime che potrebbe portarci ad una crisi sociale in tutta Italia. Una Mondovì in cui, quindi, trovare le giuste opportunità per trascorrere la propria vita».
Sostenuto da: Mondovì in Movimento, Mondonuova, Civicittà, Mondovì Protagonista, Mondovì Cresce, Mondovì Unita, Mondovivila, Mondovì al Centro