Fossano e la sua terra. Un binomio storico e indissolubile, ovvero un legame ancestrale. Terra è intesa come materia prima e fonte d’energia, materia grezza da lavorare, da curare e in sostanza da amare per ottenere, in cambio, prodotti e ricchezza. Non è una legge scritta, non è una prospettiva certa. Comporta fatica, ci vuole forza, ma fa parte della nostra vita.
L’agricoltura è appunto una fonte vitale che, a differenza di quanto accaduto in altre zone d’Italia, qui non ha mai smesso di rappresentare un punto di riferimento solido. Lo raccontano bene le manifestazioni che rappresentano scadenze ineludibili per tutto il territorio, tradizioni che contribuiscono a rendere solida e condivisa la narrazione. Sono occasioni aggregazione ma anche di riflessione, momenti di bilancio e di confronto.
Pensiamo, per cominciare, alla prestigiosa “Fiera del Vitello Grasso della città degli Acaja”, l’appuntamento che ricorre a Fossano (in un’area che va da sotto il porticato di piazza Dompé al Foro Boario) e che nella sua ultima recente edizione è tornata in campo dopo due anni di stop per celebrare in grande stile e con ritrovato entusiasmo la sua 93esima esposizione.
È stato un momento importante anche per il sindaco Dario Tallone che nell’occasione, quella dello scorso mese di aprile, ha fatto un punto sullo scenario imprenditoriale del territorio partendo dalle fondamentali risorse dell’agricoltura: «Le difficoltà e l’importanza del settore zootecnico sono condivise dal reparto agricolo in generale, vessato anche da grandine, gelate e mancanza d’acqua. Da parte nostra e delle istituzioni del territorio ci sarà sempre grande sostegno e vicinanza».
Dettaglio non certo secondario: queste zone hanno dovuto fare i conti molto spesso e soprattutto nell’ultimo periodo con una serie di calamità naturali (e non solo) che ne hanno pesantemente condizionato l’attività produttiva oltre che, di conseguenza, i diversi rapporti sul piano sociale. Nonostante questo, c’è sempre stato un atteggiamento positivo, all’insegna della continuità, senza perdere quelle caratteristiche che da sempre hanno accompagnato la storia di tutto il territorio. Lavorare con immutato impegno non significa però doverlo fare senza aiuti. Ecco perché, in questa fase di grandi trasformazioni, più ancora che in passato, serve che le istituzioni facciano il possibile per trasformare finalmente e concretamente le difficoltà in opportunità. Che insomma siano davvero al fianco degli agricoltori, nello specifico.
La vocazione naturalista del Fossanese è espressa anche da altri eventi significativi, come ad esempio Expoflora che coincide sempre con la stagione primaverile e che unisce arte floreale, tradizione agricola, produzione locale e cultura con il “piatto forte” dell’esposizione ortoflorovivaistica. Fiori e tutto il resto, sempre all’insegna di una nuova e condivisa cultura green che ormai è entrata in tutti i nostri orizzonti.
Tra gli appuntamenti da non perdere, in vista della stagione autunnale, c’è senza dubbio la Fiera del Porro: la prossima sarà l’edizione numero 43, si svolge a Cervere, per due settimane che sono assolutamente uniche, in un paesaggio di singolare bellezza nel panorama del Monviso. Tutto questo dopo l’altro evento della Fiera Bovina di settembre, altra peculiarità locale, ancora una volta strettamente legata al territorio e ai prodotti di qualità.
A proposito, restando sul territorio, Genola è conosciuta per una sua dolce particolarità, in questo caso non legata direttamente alla terra ma alle storie connesse comunque alla tradizione locale: parliamo dei biscotti tipici, cotti nel forno comunale, che danno vita ogni anno alla Sagra della Quaquara, una storia antica che le famiglie si tramandano di generazione in generazione.
Tanto per sottolineare che la tradizione della terra e di ciò che ha a che fare con gli uomini e le donne che la lavorano, è qualcosa in grado di unire tutto e tutti: così diventa la vera forza di una regione.