successo l’evento organizzato dall’associazione Nazione Futura, in partenariato con il Collettivo Saluzzo che Resiste, andato in scena ieri sera presso gli spazi della Fondazione Amleto Bertoni. In una Sala degli Specchi che ha fatto registrare il tutto esaurito, il filosofo e saggista Diego Fusaro ha presentato il suo ultimo lavoro “Odio la Resilienza” ed ha avuto modo di approfondire il suo pensiero in merito a diverse tematiche di attualità.
Ad inizio della serata Manuele Fragoletto e Carlo Roggiero, portavoce del Collettivo Saluzzo che Resiste, hanno avuto modo di spiegare lo scopo ed i fini del gruppo di libero pensiero ed informazione. Entrambi hanno ricordato il prossimo appuntamento, fissato per il 16 giugno alle ore 21 sotto l’Ala Coperta di Piazza Cavour in Saluzzo, nel quale si tratterà di “Covid-19. L’altra faccia della medaglia”.
Paolo Radosta, coordinatore locale per Nazione Futura ha poi introdotto e moderato la serata, introducendo anche alla conoscenza delle azioni e degli scopi dell’associazione. Tra le altre cose, ha tenuto a chiarire che “Nazione Futura sta ritagliandosi spazi sempre maggiori di dialogo, discussione e confronto nell’ambito del saluzzese. Siamo convinti che la nostra opera di mediazione ed interscambio di idee possa mettere le basi per la creazione di un terzo polo determinante e protagonista nel prossimo periodo”.
Fusaro, che si è detto contento di essere ancora a Saluzzo (“dove mi sento a casa e dove ho amici fidati come Paolo Radosta e Carlo Roggiero…”), ha dialogato con la numerosa platea tracciando le linee sul come, attraverso la mistica della sopportazione, il nuovo ceto dominante stia tentando di assopire e stordire il pensiero critico e costruttivo dei popoli.
“Non possiamo che essere molto soddisfatti per la riuscita di questo evento. Il nostro obiettivo principale è favorire la crescita e lo sviluppo culturale, lanciando degli input per ampliare ed edificare idee e concetti propri. Saluzzo anche oggi ha risposto con vivacità e presenza, a testimonianza di una cittadinanza che ambisce ad essere inclusa e stimolata. Continueremo con eventi di questo tipo ed allo stesso tempo con incontri strutturati alla creazione di una nuova visione programmatica di Saluzzo. Il futuro, ne siamo certi, è dei sognatori e dei visionari, dunque nostro”, conclude Paolo Radosta.
c.s.