Buongiorno dottoressa Giacobbe,
sono felicemente sposato da 23 anni e voglio bene a mia moglie però ho conosciuto una donna con cui si è creato un legame altrettanto speciale. Sto bene con entrambe, perché dovrei sopprimere una parte di questo amore chiudendo una delle due relazioni?
Buongiorno Paolo, innanzitutto voglio ringraziarti per la sincerità e l’umiltà con cui porti alla nostra attenzione un tema difficile da affrontare, ma che potrebbe toccare chiunque. Con la tua breve lettera apri una voragine, scoperchi un vaso di Pandora che contiene questioni scomode come: il tradimento, l’unicità dell’amore, la durata dell’amore stesso, la separazione… Torneremo sicuramente su ciascuno di questi temi. Oggi per risponderti partirei da alcune parole chiave: rinuncia, desiderio, ambivalenza, solitudine, speranza.
Nella nostra società opulenta e consumistica, non amiamo e non siamo più avvezzi ai limiti e alle costrizioni, vorremmo avere tutto e non dover rinunciare a nulla. Nonostante ciò la vita ci pone costantemente di fronte a delle scelte proprio come quella che tu vorresti non dover compiere. Scegliere implica una decisione, significa prendere qualcosa e separarsi invece da qualcos’altro elaborandone il lutto, tollerando l’inevitabile mancanza di ciò che non si ha più. Chi potrebbe biasimarti caro Paolo… non rinunciando a nessuna di queste due donne puoi aspirare al tutto, alla completezza, forse alla felicità assoluta! Allora perché decidere? Siamo certi però che l’incompletezza, la frustrazione e la mancanza non farebbero capolino comunque o prima o dopo nel tuo cuore? Probabilmente l’amore per un’altra donna che non è la tua compagna di 23 anni di vita nasce dall’inevitabile caducità del desiderio, come direbbe Recalcati, dalla difficoltà di tenere insieme “il bruciare e il durare”. È possibile che l’attrazione per la tua compagna sia andata, con gli anni, affievolendosi e che tu sia stato attratto dal Nuovo, dal Diverso. Ricordiamoci però che il desiderio tende a consumare qualsiasi oggetto rendendolo vecchio come una merce che ormai ha fatto il suo tempo e va sostituita con un oggetto più tecnologico anch’esso destinato rapidamente ad essere sostituito.
È curioso, perché tu non vorresti sostituire la tua vecchia moglie con una di nuova generazione, ma mantenerle entrambe… L’affetto per tua moglie non pare quindi essersi esaurito e questo ci sottolinea come il tempo non sia necessariamente nemico dell’amore. Lacan ci ricorda che il Nuovo può essere trovato anche nelle pieghe dello Stesso! In questo senso ti suggerisco di provare ad avvicinarti alla tua compagna di vita con uno sguardo fresco ricercando in lei e con lei ciò che di diverso e di inaspettato potete vicendevolmente scoprire.
Nella direzione della cura di te e della crescita continua della tua persona ti suggerisco inoltre di confrontarti su questo tema con un professionista come me che possa però dedicarti alcune sedute di persona ed aiutarti ad inserire questo momento all’interno della tua storia di vita in modo da assegnare ad esso un senso ed un significato evolutivo. Ciò che ti succede potrebbe essere legato a delle mancanze che prima non percepivi, a dei bisogni evolutivi nuovi di cui ti puoi occupare in vario modo nel rispetto di te stesso e di chi ti sta intorno aprendo a nuovi orizzonti, a nuova vita anche rimanendo nel contesto in cui ti trovi. Sempre in quest’ottica potresti anche intraprendere con la tua compagna un percorso di coppia.
Detto tutto ciò purtroppo né io né nessun altro possiamo metterci nella posizione di dirti cosa è giusto fare; ciascuno di noi si trova sempre in solitudine di fronte alla propria coscienza, alla sua etica ed alle sue ambivalenze. È normale e frequente provare sentimenti e stati d’animo fra loro contraddittori (amore e odio per una stessa persona, voglia di vicinanza e voglia di distanza, desiderio di restare ed insieme di andare…). Credo che da adulti sia necessario imparare a convivere con tali ambivalenze scegliendo di volta in volta se intraprendere una strada piuttosto che un’altra o rimanere all’imbocco del bivio cosa che rappresenta comunque una scelta!
Ciò che mi sento ancora di dirti è di non dimenticare che le nostre decisioni implicano sempre una ricaduta su chi ci sta intorno ed è necessario essere pronti a farsi carico della responsabilità che questo comporta avendo il coraggio di non nascondersi dietro false giustificazioni. Libertà implica sempre responsabilità.
A cura di Barbara Giacobbe