IL FATTO
C’è ancora un tabù che in italia è difficile superare: considerare le visite dallo psicologo normali e al tempo stesso importanti come quelle dal dentista
Dalle colonne del Corriere della Sera, ha ammesso di andare dallo psicologo ogni settimana. Stefano De Martino, ballerino della scuola di “Amici” e partner (ritrovato?) di Belen Rodriguez, ha pronunciato una frase che segna in qualche modo una svolta. «Ci vado tutte le settimane – ha detto, a proposito appunto del lettino dello psicanalista -. Del resto, si parla tanto di salute fisica e tutti ci prendiamo ormai cura di noi stessi molto di più rispetto ai nostri genitori. Mi sembra stupido dedicare così poco tempo alla salute mentale».
Parole condivisibili. Eppure di svolta si tratta, proprio perché – come ha accennato De Martino – la sensibilità generale sul tema è cambiata. Ma ancora il tabù non pare del tutto superato. In Italia, più che in altri paesi, consultare uno psicologo non è mai stato semplice. Altrove magari c’è un’abitudine più radicata, andare dallo “strizzacervelli” è un’azione di routine esattamente come rivolgersi al dentista per un controllo. Qui forse non è ancora così scontato.
«Ho imparato ad analizzarmi – ha spiegato il ballerino -, per capire meglio come funziono in situazioni di stress. Riesco a guardarmi da fuori, prima ero in balia delle emozioni. Vanno comunque fatti dei tentativi, non è scontato trovare subito lo psicologo giusto». De Martino, che in tv è apparso come giudice di “Amici” dopo essersi cimentato anche da presentatore in trasmissioni di buon successo come ad esempio “Made in Sud”, ha rivelato anche le piccole manie scaramantiche che lo accompagnano quotidianamente: «Indosso sempre la scarpa destra prima della sinistra e sui fogli delle scalette per le mie trasmissioni uso immancabilmente l’evidenziatore giallo della stessa marca». E a proposito della sua relazione con la bella Belen, da sempre caratterizzata da allontanamenti e ritorni di fiamma, ha aggiunto che l’analisi ha avuto un ruolo importante per una gestione più consapevole del rapporto: «Non ci sono dubbi. I problemi che ho avuto tra i 20-25 anni li hanno tutti i ventenni: si fa fatica ad avere un’identità ben precisa. Quando sei con un riflettore sempre puntato addosso, la mancanza di consapevolezza emerge. Oggi mi riconoscono grazie al mio lavoro ed è più appagante per me, mentre la cosa difficile dell’essere noti da giovani è che tutti ti conoscono quando non sei pronto: non sai neanche tu chi sei».
Ecco perché può essere fondamentale il ruolo dello psicologo, specialmente quando si tratta di dare un senso a carriere che esplodono all’improvviso e godono di tutti i benefici della celebrità, ma al tempo stesso devono anche fare i conti con le difficoltà legate alla personalità di chi si trova al centro di tutto. E il discorso vale in generale. Andare dallo psicologo equivale, in assoluto, a conquistare una maggiore consapevolezza, in definitiva a vivere meglio.